Salita solo la Testa di Menta per la via normale, cioè Faievo- Alpe Drisoni- Alpe Nava-Alpe Rinà-Alpe Menta- Scala di Ragozzale-Alpe Ragozzale- Testa di Menta, il tutto in 4 ore. Al ritorno allungato leggermente per passare dal rifugio Parpinasca. Condizioni climatiche non ideali, giornata troppo afosa; al ritorno gran fragore di tuoni ma poi alla fine si è risolto tutto in un quarto d’ora di pioggerella. Qualche annotazione: il percorso pur presentando un dislivello “teorico” non eccessivo (ma vanno considerati almeno 150 metri supplementari dovuti a perdite di quota), presenta uno sviluppo piuttosto interessante in quanto tra l’Alpe Nava e l’Alpe Menta è praticamente un lungo traverso di un’ora in cui non si guadagna quota. Da Ragozzale conviene seguire la traccia segnata verso sinistra (sentiero molto evidente) fino a quando si porta poco sotto l’impennata finale della Testa di Menta; a questo punto si risale brevemente per prati fino a intercettare la traccia di cresta che porta in vetta senza alcuna difficoltà. A oggi sul percorso resistono solo pochi nevai, tutti facilmente percorribili e pistati. Fare attenzione quando, passata l’Alpe Menta, il sentiero si porta in costa, in quanto vi sono 2 punti un po’ delicati, in particolare il superamento di un albero caduto richiede una manovra un po’ acrobatica ma non difficile (esiste una traccia alternativa ma è ripida e su terreno molto instabile, per di più a picco in un punto dove non conviene cadere…).
Incontrati due gruppi di escursionisti reduci da tour valgrandini di 2-3 giorni, più un solitario proveniente da Ragozzale. Un saluto alla simpatica coppia di Novara con cui abbiamo festeggiato la riuscita delle rispettive gite al bar di Beura.