Relazione dettagliata e foto sul mio blog:
https://pietrogodani.blogspot.com/2020/05/diedro-philipp-flamm-civetta-settembre.html
Un grande viaggio nel cuore di una parete immensa. Propone una grande varietà di stili e situazioni dalle placche splendide ai camini più orridi e urfidi. Mettendosi nell’ottica degli apritori, un’ impresa incredibile.
La relazione del cai Milano è davvero precisa e seguendola con attenzione non ci si perde. E’ una via seria inutile ribadirlo ma se ci si va con la giusta disposizione d’animo non è il demonio.
La roccia è buona nella prima parte e discreta nella seconda con alcuni tratti delicati. I passaggi più impegnativi sono chiodati e una piccola scelta di chiodi serve giusto per emergenze. Una serie dal 0,3 al 3 e pochi nut bastano e avanzano anche perchè le possibilità di integrare non sono moltissime e fino al V, V+ si va lunghi. Soste in loco generalmente buone. I famigerati camini erano quasi tutti bagnati ma fortunatamente qualche appoggio per i piedi c’è e ci si spaventa un po’ ma si sale.
Siamo riusciti ad uscire al tramonto sfondati e incerti fino all’ultimo se ci sarebbe toccato un bivacco infame o meno.
Super accoglienza al Tissi, un rifugio dove si respira alpinismo e simpatia.
Dopo una bella camminata si può ammirare l’immensa muraglia del Civetta al tramonto e avere preziose informazioni dal gestore.
Dopo la salita abbiamo dormito al Torrani, altro rifugio fantastico. Un nido d ‘aquila dove si mangia gomito a gomito storditi dalla stanchezza, dal buon cibo e dall’ottimo rock che il gestore somministra ai suoi ospiti.
Viene proprio voglia di tornare!