Tofana di Rozes, 1° pilastro – Via Costantini-Apollonio

Tofana di Rozes, 1° pilastro – Via Costantini-Apollonio
La gita
pardes_18
4 20/07/2008

Attacco:
Alla base della parete individuare uno strano “Stupa” traiangolare in cemento con abbandonati vecchi cordini e scarpe spaiate. Faccia a monte andare a destra e salire sulla cengia, dirigersi ora a sinistra, un “friend” incastrato segna il primo tiro vero e proprio.

L1. Cengia basale I;
L2. Salire il lato sinistro del pilastro con ottime prese e roccia solida,V;
L3. Decisi a destra il placca appoggiata fino a fittone cementato, V;
L4. Piccolo traverso e poi lambire i tetti con passi delicati,VI-;
L5. Ora la fessura che si intuiva guardando la parete si sviluppa in tutta la sua lunghezza, V+;
L6. Più facile, IV+, sempre in fessura;
L7. Piccolo strapiombo con vecchio cuneo,VI-;
L8. Si giunge alla prima cengia, si piega a sinistra lambendo il bordo di una cupa voragine, IV;
L9. Si sale una pareti a risalti che conduce alla base del tetto, V;
L10. Breve tetto, cordoni usurati nei punti di aiuto,VII+/A0;
L11. La fessura si fa esile e superficiale, molto tecnica e gradevole da salire, VI-;
L12. Come sopra ma più intenso per giungere a scomoda sosta, VI;
L13. Tetto aggettante segnato da netta fessura, curiosa sbarra di ferro infissa come protezione che sostiene logori cordoni, VII;
L14. La grotta detta anche “schiena di mulo”, infida e gocciolante (escluso periodi secchi), progressione faticosa con cordoni fradici e vecchi cunei di supporto, VI+/A0;
L15. Diedrino rilassante, IV;
L16. Bel diedro camino con clessidre,V+;
L17. Ancora diedro camino superabile in uscita a destra, IV o a sinistra VI;
L18. Facili roccette ma riguardo per il movimento di sassi, IV;
L19. Si inizia a traversare al meglio verso sinistra per uscire dalla parete, III;
L20. Ancora verso sinistra dove la parete degrada, III+;
L21. Poco più che camminando sino alla forcella, II

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