Tempi di salita 4h:40m
Attacco
Coordinate GPS 46°17'18,350''N 11°47'20,760''E
Avvicinamento (40m)
Dal parcheggio della Malga Fosse si riscende i prati sottostanti la Tognazza e si risale il ravaneto puntando al diedro sempre evidente. Più comodamente invece, venendo dal passo Rolle, si può continuare il sentiero che porta alla palestra della Guardia di Finanza. Lo stesso, un pò impervio, esce dalla vegetazione sotto la parte destra della parete. Si costeggia la base della Tognazza fin sotto al diedro. Attacco sulla sinistra del diedro basale.
La via sale il più evidente e bel diedro della Tognazza. Nei primi 3 facili tiri (VI) sono presenti pochi chiodi. I tiri centrali sono strachiodati e suparabili in artificiale (A2) con difficoltà in libera fino al 7b/7b+ (IX-). Il tiro terminale porta facilmente in vetta. La via è nel complesso ottimamente chiodata e permette di tentare la libera nei tre tiri difficili. Passaggi aleatori e traversi impegnativi. Portare 15 rinvii e friends piccoli (anche micro) non oltre le misure 1 o 2 Camalot. Bellissima via, merita la sua ripetizione. Stupendo il diedro del 4° tiro.
Relazione
– L1: 50 (metri), V
Si sale nel diedro di sinistra fino al punto in cui si appoggia formando una cengia che si segue verso destra (bong) fino ad entrare nel diedro parallelo che si segue lungamente fino alla sosta dopo un tratto ricco di vegetazione.
– L2: 25 (metri), VI
Si entra nel diedro sopra la sosta e si supera un tratto sprotetto (friend). Si raggiunge il chiodo e si supera un passo in opposizione fino ad un altro chiodo. Si procede sul facile fino in sosta.
– L3: 40 (metri), VI-
Si sale il bellissimo e ben chiodato diedro aperto fino ad una interruzione che suggerisce uno spostamento verso una variante a sinistra su terreno più facile (due chiodi, di cui il primo che si sfila). Si può comunque proseguire nel diedro più difficilmente fino in sosta (chiodi dal basso subito non visibili). Siamo ora alla base del grande e netto diedro.
– L4: 30 (metri), VII+ o A1
Si sale il diedro dritti fino in sosta. Il tiro è abbondantemente chiodato permettendo l’artificiale con staffe. Sono posti più di 12 protezioni tra chiodi classici e fix 10mm. E’ presente anche un chiodo a pressione. Sosta appesa scomodissima.
– L5: 40 (metri), IX- o A2
Si segue la fessura in obliquo sinistro trovando un chiodo e un fix con cordone che penzola (VI). Si traversa in quota a sinistra sfruttando una esile fessurina per i piedi (2 fix) fino ad un punto difficile che porta sotto la fessura direttrice del continuamento del tiro (7a). Dopo pochi metri è presente una sosta che se usata agevola di molto la prosecuzione del tiro; attriti altrimenti. Il tratto successivo del tiro segue questa fessura sfruttandone a tratti una più piccola che corre parallela a sinistra. Passi molto impegnativi e aleatori (7b/7b+) ma numerose protezioni che annullano il rischio del volo e permettono l’artificiale su staffe tranne in un tratto che presenta due chiodi distanti.
– L6: 35 (metri), VII+
Si sale a dritto (due chiodi classici) e si traversa verso sinistra (V). Il resto del tiro ha protezioni numerose ma passaggi molto difficili in aderenza. Tutto comunque azzerabile senza troppi disagi.
– L7: 35 (metri), V+
Si esce leggermente a destra della sosta seguendo un diedrino (visibili chiodi classici) e proseguendo poi verso destra o si segue la via Andrea Mancin (fixes con piastrine gialle). In ambedue i casi difficoltà sul V,V+ e molta erba.
Discesa (20m)
Dalla vetta si segue il sentiero che porta alle piste da sci e al passo Rolle.