Tonini (Punta) da Forno Alpi Graie per il Vallone di Sea

Tonini (Punta) da Forno Alpi Graie per il Vallone di Sea
La gita
pulvi
3 28/07/2024
Accesso stradale
Parcheggio a Forno

Se vi piace l’avventura, i posti poco battuti e le lunghissime camminate, allora Punta Tonini fa per voi.
Se invece preferite i sentieri ben battuti, comodi e le tracce inequivocabili, vi conviene stare alla larga!
Lungo avvicinamento fino al Bivacco Soardi – Fassero, con sentiero ben tracciato. Il giorno dopo iniziamo invece la salita verso il colle di Sea: si attacca una traccia segnata da ometti 50 m sotto al bivacco e si raggiunge il primo nevaio, dove conviene calzare i ramponi e prendere la piccozza. Si prosegue poi su un secondo nevaio più ripido, difficilmente aggirabile soprattutto ad inizio stagione. Dopo aver raggiunto il pianoro del ghiacciaio di Sea (bellissimo) ogni traccia scompare: conviene dirigersi verso la parete dalla quale scendono delle cascatelle, superandole poi sulla destra su scomode e instabili pietraie. Attenzione al superamento di ciò che resta del ghiacciaio, soprattutto dalla mattinata in poi, quando i ponti di neve sul ruscello potrebbero cedere. Potrebbe inoltre essere difficoltoso il guado del ruscello presso il laghetto che si è formato nello stesso pianoro. Dopo aver superato la parete con le cascatelle proseguire su nevai fino al colle.
Da qui inizia la cresta: noi abbiamo seguito una relazione trovata su Gulliver. Si raggiunge il primo colletto con gendarme dal lato italiano, su ripide pietraie ma fattibili. Qui bisogna proseguire sulla cresta fino alle placche verticali. Qui abbiamo deciso di salire in conserva, essendoci dei passi di II-III sprotetti. Successivamente, se non si vogliono superare le placche, conviene spostarsi sul versante francese, dove, attraverso ripide pietraie di pietrisco si raggiunge la vetta.
Noi ci siamo fermati a quota 3190 a causa del forte vento sul versante francese e dell’incertezza, data anche dalla totale assenza di tracce.
Occorre quindi prestare molta attenzione nel raggiungere questa cima, sia per le difficoltà tecniche (sicuramente non è una gita di escursionismo, dovendo comunque arrampicare in alcuni punti) che, soprattutto, per l’ostilità del luogo e l’assenza completa di tracce.
È quindi una gita di grado F, ma non da sottovalutare, secondo noi più impegnativa ad esempio della Ciamarella, essendo anche praticamente obbligatorio il materiale di sicurezza.
Anche oggi ravanato con Alessandra, che ha sicuramente apprezzato i 2000 metri di discesa!

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