Splendida e lunga cavalcata in un ambiente e su terreni abbastanza inusuali per i nostri canoni occidentali,con una sola stonatura dovuta alla nebbia che si è levata nel bel mezzo di una luminosa giornata di sole e che ci ha praticamente accompagnato su gran parte del percorso.Il limite delle nebbie variava tra i 1850 e i 1900 metri, per cui dalla vetta del Toraggio abbiamo potuto assistere ad un mare di nuvole senza pari che copriva tutto il mar Ligure e le valli Roja e Argentina.Il sentiero è in buone condizioni anche se piuttosto sporco di pietrame e franoso. Nel canale della gola dell’Incisa si è verificata di recente una grossa frana che ha letteralmente mangiato tre tornanti della mulattiera(faticoso). Fioritura sensazionale, con gigli, genziane, ranuncoli e la rarissima peonia che da queste parti ricopre interi prati.Una meraviglia, anche se effimera!
Dalla vetta del Toraggio siamo scesi attraverso “passaggio a nord ovest” ( diff. F ), un ripidissimo canale con traccia incerta e alcuni canapi di sicurezza, da evitare se bagnato o innevato, riprendendo l’Alta Via poco dopo il passo di fonte Dragurina.A mio parere non servono, come indicato da alcuni, imbraghi e moschettoni, salvo nel caso di bambini accompagnati o di persone poco sicure( che sarebbe comunque meglio portare su terreni meno esposti).Parecchia gente sul percorso verso il Toraggio ma pochi sull’anello completo ( che richiede comunque un tempo tra le 5 e le 6 ore complessive e di buon passo)
Con Federico, che saluto