- Equipaggiamento
- MTB
tour effettuato in tre giorni in senso antiorario seguendo abbastanza fedelmente la descrizione di Pierriccardo.
1° giorno: Entreves La Palud-Col Grand Ferret-La Fouly-Praz de Fort-Issert- Lac de Champex-La jure-Bovine-Col de Forclaz.
Il tratto Jure-Bovine è abbastanza duro. Più di 400 mt. disl. con bici a spalle. Però passare da Fenetre d’arpette è peggio.
2400 metri dislivello in salita. tempo impiegato 8/9 ore.
costo mezza pensione col de Forclaz 85 franchi svizzeri.
2° giorno:Col de Forclaz- Tete Noir (1100)-Les Jeurs (1370)-Les Esserts (1500)-col des Posettes(2050)-Le Tour (1453)-argentiere-chamonix-Les Houches-Col de Voza (1653)-Bionnassay-Bionnay(927)-Les Contamines Montjoie-Notre Dame de la Gorge-Chalet de Nant Borrant (1460)-Chalet de la Balme (1706). 28 € mezza pensione.
tappa quasi tutta ciclabile, eccetto qualche breve rampa di nuda pietra sopra Notre dame de la Gorge.. Molto bello il tratto che da Tete Noire sale al colle des Posettes.
2450 metri disliv.salita. tempo impiegato 9 ore circa.
3°giorno:Chalet de la Balme-Col du Bonhomme 2329-Col de la Croix du Bonhomme (2478)-Refuge (2433)-Le Chapieux (1549)-La Ville de Glacier (1789)-Refuge des Mottes (1870)-Col de la seigne (2516)-Rifugio Soldini (2195)-Entreves La Palud.
Pedalabili i primi 100 metri disl. sopra lo Chalet de la Balme, poi fino al colle de la Croix du Bonohomme solo brevi tratti in sella, il resto a spinta o a spalle. Bellissima la discesa tutta in bici fino a Chapieux (dove ci sono albergo e rifugio + bazar dove possibile acquistare generi alimentari comprese ottime tomette di pura capra). da Chapieux (prima su asfalto poi su sterrato) pedalabile fino a quota 2070 circa, poi bici a spinta. Gli ultimi 100-150 metri dislivello prima del colle della seigne di nuovo pedalabili.
Dislivello in salita 1800 circa. tempo impiegato 7/8 ore.
giro effettuato nei giorni 4-5-6 agosto 2007, in “solitaria”. molto consigliabile a patto di non patire eccessivamente la fatica dovuta ad un po’ di sano portage (30-40% delle salite). Fatica ampiamente ripagata dalle spettacolari e grandiosi vedute del Bianco.
Percorso molto battutto da escursionisti pedestri (tanti spagnoli ed olandesi, oltre ai francesi. Anche alcuni muli in veste di portatori). ampie possibilità di pernotto nei numerosi rifugi e chalet disseminati sul percorso. se si è in tanti conviene prenotare.
Un ringraziamento a Pierriccardo per gli utili ed apprezzati consigli.