Roccia abbastanza infida, occorre tassativamente passare sulla cresta.
Per tutti i dettagli della traversata e per la sua storia consultare l'itinerario della prima tappa Caselette- Colle del Lis
Dal colle, lo spigolo inizia ripido con appigli spioventi, si supera comunque agevolmente, segue poi un tratto meno ripido e senza difficoltà, fino in cima ai Brillet, 3.045 m; la cresta in seguito è pianeggiante e facile fino all’attacco delle Rocce Rosse.
Raggiungere la sommità del primo torrione con divertente arrampicata, scendere agevolmente al profondo intaglio che separa dal 2° torrione. Per un tratto seguire la cresta, poi un canalino che porta leggermente sul fianco destro, percorrerlo in salita per circa un tiro di corda, poi puntare verso l’alto, obliquando leggermente a destra.
Questo è l’unico tratto molto friabile, che richiede una certa attenzione. Si riprende così la cresta e dopo breve, si giunge sul 2° torrione.
Per scendere alla seguente forcella, bisogna percorrere una crestina affilata e una placchetta inclinata (II).
Inizia quindi la salita del 3° torrione, tenendosi rigidamente sullo spigolo molto solido, come del resto tutta la cresta, tolto un breve passaggio di forza (forse III) evitabile. Il resto è normale arrampicata.
Ora non rimane che scendere agevolmente alla depressione q. 3243 m, ed ecco davanti a noi la lunga cresta che sale verso la cima del Rocciamelone.
È bella da vedere ed altrettanto bella da percorrere, è tutto un susseguirsi di piccoli rilievi rocciosi, con divertente ginnastica si superano dei brevi ma interessanti passaggi, ovviamente tenendosi rigorosamente sul filo di cresta, in quanto sui due versanti è tutto friabile.
Ed eccoci alla fine della cavalcata. Rocciamelone 3537 m.
Sulla cima esiste il rifugio S. Maria, sempre aperto con 15 posti.
Non resta che scendere sul battutissimo sentiero fino al rifugio Cà d’Asti e poi alla Riposa, dove arriva la sterrata da Mompantero.
- Cartografia:
- Fraternali n° 8