Abbiamo percorso circa meta della cresta in oggetto, poi per motivi imputabili al forte vento, che rendeva la progressione delicata nonche’ pericolosa a seguito delle forti raffiche, si e deciso per il dietro front, ripercorrendo a ritroso quanto era stato fatto fin li. In pratica siamo giunti sul sommo del secondo torrione incontrando difficolta’ sino a quel punto di III° sul primo torrione, con spit di sosta per calata di 20m. (fatta per scendere alla selletta e tornare al Colle per facili rocce). Usato friend medio piccolo per vincere il primo torrione, e un altro per scendere alla forcella tra i due denti. Proseguire probabilmebte implicava attrezzare una doppia per l’intaglio successivo, e procedere poi come da relazione, con percorso meno impegnativo fino in vetta. La discesa si puo’ effettuare seguendo l’itinerario di salita (come abbiamo fatto noi limitatamente al tratto di cresta percorso); per evitare lo scavalcameno dei primi due torrioni, scendere sul versante francese, percorrendo un canale situato in corrispondenza del Buco di Viso. Oppure dalla vetta poggiare sul versante francese, perdendo gradualmente quota per aggirare alcuni salti un po’ malagevoli, sino a che si giunge ad un canalone che sovrasta l’apertura francese del Buco di Viso.A questo punto tornare al colle o per il Buco direttamente in breve giu’ alla casermetta a riprendere il sentiero di salita.
Molti skialp francesi in giro, neve continua dal Pian del Re in poi, sfondosa, non tanto al mattino, parecchio di piu’ invece in fase di discesa.
Con Marco