Gita nata quasi per caso… l’idea era di salire su per il vallone immerso nelle nebbie fino alla Bocchetta del Cucco, poi con il diradarsi delle nuvole abbiamo tirato il colpo a Punta Tressi. L’unica indicazione “attuale” è il cartello metallico al’inizio del sentiero, poi si trovano solo sbiadite tracce di minio e tanti ometti – mai troppi!. La cresta rocciosa si contorna bene sul versante di Campiglia, ci sono degli enormi ometti naturali molto utili in caso di nebbia. Poco sotto la punta conviene spostarsi sul lato di Forzo, dove una scalinata naturale porta fino in cima. Panorama di cime e nebbie suggestivo. Incontrato nessuno se non tanti camosci e qualche stambecco sperduto.
Utilissima la carta MU edizioni n. 05 della Val Soana, segna il rudere intorno ai 2300 m che precede di poco la salita al colle, noncheè il giro ad U che si fa dopo lo chalet di legno. Le carte dell’IGC si possono anche buttare…