Attrezzatura:
spit inox e soste di calata
Parete alpinistica da prendere con le pinze per alcune enormi lame da tirare con cautela. Alcuni spit sono stati messi in calata per rendere alcuni tratti più sicuri. Roccia granito molto lavorato con caratteristiche scaglie appoggiate che danno la possibilità in alcuni tratti di scalare in fessura.
Recentemente aggiunta una linea di fix a DX (ignoti), che incrocia la via nella seconda lunghezza, andando a perdersi circa a metà parete.
* L1: 6a+, 50 metri, 7 spit Granito compatto ben lavorato
* L2: 5c, 35 metri, 5 spit Traversare a destra fino alla cengia, poi salire puntando a una vena di quarzo
* L3: 5c, 50 metri, 1 spit Salire per fessure e aggirare a sinistra il tetto, sosta sopra un’altra vena di quarzo
* L4: 5b, 50 metri, Tiro di raccordo su roccia rotta
* L5: 6a, 55 metri, 4 spit Salire la placca integrando sotto enormi lame, sosta a destra dell’ultimo spit
* L6: 5c, 35 metri, 4 spit Traversare a destra aggirando il lungo tettino ad arco ascendente
* L7: 6a, 30 metri, 4 spit Riportarsi sulla verticale della via con fantastica traversata in placca e rimonta finale
* L8: 5c, 35 metri, 3 spit Risalire il canalino e poi placche verso l’evidente cuspite di destra
* L9: 5c, 20 metri, 1 spit Risalire il pilastrino fino a dove si abbatte
discesa:
in corda doppia evitando le soste 8, 6, 3
Eugenio Pesci e Roberto Cappucciati, 07/1998 (L1-L4)
Roberto Cappucciati ed Erio Grillo, 08/2008 (L4-L9)