- Accesso stradale
- Parcheggiare alla diga
Nomen Omen, la gita è stata una tribolazione. L’accesso al colletto dei Becchi è tutt’altro che banale è scontato, non c’è una traccia unica e ci sono ometti sparsi, il rischio di andare ad infilarsi nell’infida pietraia dove si muove tutto è molto alto.
Arrivati al colletto salire il primo salto con corda fissa, poi bisognerebbe andare a destra (ometti) per poi tornare a sinistra, noi siamo andati dritti e ci siamo guadagnati un passaggino delicato.
Dopo un tratto camminabile (ometti) e poi parte la parte arrampicatoria dove ci guidano le soste nuove a spit (5, l’ultima praticamente in vetta sulla cengia). Ci sono alcuni passaggi non proprio banali, sarò una pippa, ma PD mi sembra un po’ stretto paragonato ad altre escursioni più famose. Saliti in conserva dal colletto, fatto a tiri gli ultimi 3 tiri.
La via non è sempre certa fino alle soste. da lì non ci si può sbagliare.
In discesa fatto le prime tre doppie le altre 2 scesi disarrapicando usando la corda come ausilio (piazzata la corda doppia ma scesi senza calarsi). Fatta altra brevissima doppia nel tratto strapiombante (quello con corda fissa).
Giornata splendida senza una nuvola insieme a Renato (Mowgli) e Serena.
I tempi sono molto lunghi specie se non si è pratici della zona e si conosce già la via.
Salita per gli amanti del genere.