Tsa (Tour de la) da Chez les Chenaux

Tsa (Tour de la) da Chez les Chenaux
La gita
andrea81
4 22/02/2020
Accesso stradale
nessun problema fino al punto di partenza
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Polverosa pesante
Quota neve m
1900

Partito alle 7.45 dal bivio 300 m prima di Chez Chenoux, percorrendo il sentiero estivo per l’alpe Chalon presenta alcuni punti scoperti perciò sono salito a piedi su pista ben gelata fino all’alpeggio, dopo il quale ho messo le ciaspole. Fascia boscosa abbastanza ripida ma con non molta neve, per cui si riesce a seguire all’incirca il tracciato del sentiero estivo per sbucare nell’anfiteatro prima dell’Alpe Tsa (posto spettacolare). Fino a qui neve buona, mentre da qui in avanti con sorpresa noto che in settimana ha nuovamente nevicato, cancellando le tracce preesistenti. Perciò si inizia a tracciare su neve recente ma moooolto pesante e con gran zoccolo. Per accedere ai pendii mediani si passa abbastanza comodamente a sinistra sotto una paretina, breve traverso che grazie alla neve svalangata è risultato facile. Dopo si affrontano una serie di bei pendii mai troppo ripidi e qualche avvallamento, neve sempre più zoccolosa ad ogni passo veniva su il mondo. A 2500 m circa uno scialp mi raggiunge e cerco di sfruttare dove possibile la sua traccia (devastandola ndr) ma la fatica non diminuisce. Giunto sotto la rampa ripida per il colletto, per evitare il calvario di traversi e di disintegrare la bella traccia lascio le racchette e proseguo per i 70 m coi ramponi, giungendo al colle dove inizia subito la breve cresta. Tutto sommato si sale e si scende senza troppe rogne, ci sono solo un paio di brevi muretti un po’ ripidi (cautela in discesa) per il resto la cresta è ampia e costellata di pietre alle quali appoggiarsi. Come si dice facile ma non banale (ramponi caldamente consigliati e picca ci sta tutta).
Discesa dal percorso di salita, pensavo peggio invece la neve è stata anche divertente, ovviamente molto scivolosa nei traversi che per fortuna sono veramente pochi. Anche il tratto boscoso, nonostante il polentume, è stato poco faticoso.

Gita che covavo da parecchio tempo, non mi sarei aspettato la neve caduta in settimana che ha reso la salita molto faticosa, per fortuna mi ha raggiunto il gulliveriano ilmagna che ha tracciato la parte alta, e poco dopo l’altro gulliveriano Vik con il quale mi scuso per aver rovinato la traccia. Siamo poi saliti insieme in cima e ringrazio entrambi per il sostegno morale nella discesa dalla cresta. Nessun altro su questo percorso, che non è lunghissimo (12 km circa totali) con spostamento quasi nullo. Valpelline davvero magnifica in veste invernale.

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