- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa ventata
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Secondo giorno in Engadina:
Partenza dalla Chamanna Jenatsch e salita per la vedretta del Calderas.
Ci risvegliamo dall’ibernazione alle 10 (vedi report del giorno precedente al Piz d’Agnel). La giornata è luminosissima e vogliamo partire. L’idea è di salire il Piz Calderas e quindi ci addentriamo subito verso l’omonima vedretta. All’interno della valle l’innevamento e buono e intonso. Infatti dopo aver tracciato la parte più ripida, scendo per poi ripellare. Neve stupenda – peccato duri pochissimo. Al secondo giro, l’amica da però forfait e continuo da solo fino fino alla parte piatta del ghiacciaio.
Qui vedo il Calderas in pessime condizioni. Il vento ha spellato tutta la cima, con accumuli di neve alternata a zone sgombre, e poi da solo dove vado? Rinuncio anche alla vicina Tschima da Flix a pochi metri di distanza e mi fermo alla modesta elevazione posta sul bordo roccioso sopra la Val Savriex.
Torno verso il rifugio rigodendomi per la seconda volta la breve discesa. Intanto alla capanna sono arrivati due simpatici boarders di Zurigo, a cui si aggiungono una coppia – le svizzera – lui finlandese. Piacevole convivio serale – un pò più tiepido del precedente – parlando (in inglese per fortuna) di cosa fare il giorno dopo.