Ubac (Nodo dell’) Traversata Sud-Nord

Ubac (Nodo dell’) Traversata Sud-Nord
La gita
marco-berra
4 21/10/2018
Accesso stradale
Ok

Traversata assolutamente affascinante che merita indubbiamente più visibilità; la nostra avventura è iniziata e finita con il buio per una serie di motivi che ci hanno rallentato non poco; cercherò comunque di essere il più preciso possibile.

Pian della Regina-Testa Rossa: si pesta neve (dura) negli ultimi 100 m sotto la casermetta prima del Passo Tenibres, poi facilmente in vetta. Discesa delicata con numerosi passaggi di misto fino al Passo di S. Stefano.

Passo di S. Stefano-Bec dal Vir-Forcella dal Vir: salita molto interessante su roccia nel complesso buona (qua si concentrano la maggior parte delle difficoltà) con possibilità di integrare con friend medio/piccoli (alcuni chiodi di progressione e spit di calata in loco). Discesa effettuata seguendo il filo di cresta (misto) per poi scendere tramite un lenzuolo di neve (dura ma scalinabile facilmente senza ramponi) fino alla forcella.

Forcella dal Vir-Cima Burnat-Passo del Piz: passaggi divertenti ma non banali (alcuni chiodi di progressione e spit di calata in loco) si affrontano per la risalita alla Cima Burnat. Discesa effettuata utilizzando alcuni ancoraggi in loco (coppia di spit uniti con cordino viola) nei punti più esposti (non ricordo se abbiamo fatto una o due corde doppie, 15 m) e poi disarrampicando fino al Passo del Piz.

Passo del Piz-Rocca Brossé-Colletto Bertrand: qui abbiamo avuto i maggiori problemi e perso molto tempo, non per la salita che seppur da non sottovalutare (seguito il filo di cresta, tecnicamente più difficile) regala una divertente arrampicata, ma in discesa. Infatti abbiamo trovato sulla seconda cima una sosta (coppia di spit uniti con cordino viola) che ci avrebbe aiutato molto se solo avessimo avuto una corda più lunga, la fettuccia menzionata in relazione l’abbiamo trovata a pezzi e anche se ne avessimo messa un’altra per scendere i primi metri sul lato francese, non avremmo potuto proseguire in sicurezza a causa dell’insidiosa neve presente su terreno assai verticale; insomma ci siamo dovuti inventare una discesa sul versante italiano (ramponi indispensabili), dove la neve era un po meno presente, comunque molto delicata per esposizione e rocce in parte verglassate nei tratti di disarrampicata, ma nel complesso la più fattibile. Abbiamo poi abbandonato due fettucce (la prima in clessidra utile a farci superare un saltino verticale, la seconda attorno ad uno spuntone purtroppo non dei migliori, ma l’unico, che ci ha permesso di raggiungere il Colletto Bertrand). Lungo le calate effettuate (entrambe da 15 m) abbiamo incontrato alcuni cordini marci, evidentemente non siamo stati gli unici a trovarci in questa situazione.
Corda da 60 m vivamente consigliata!

Colletto Bertrand-Cima Bertrand-Forcella dell’Ubac: non abbiamo seguito la variante diretta proposta sulla GMI ma contornato sulla sinistra il gruppo di gendarmi per poi raggiungere senza difficoltà la cima (la variante diretta risale integralmente i torrioni, difficoltà D). Discesa effettuata sfruttando maggiormente il lato francese (qua senza neve e su terreno più accasciato) con passo delicato prima della forcella (3 m).

Sceso il canale di sfasciumi fino a riprendere il sentiero di salita, poi velocemente al parcheggio in serata.

Viste due persone sulla Testa dell’Ubac, sulla cresta noi e alcuni stambecchi che ci hanno umiliato nelle disarrampicate! 😀
Con Davide in questa lunga ma indimenticabile avventura!

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