- Accesso stradale
- Circa quota 1350/1400
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Bella e raccomandabile questa lunga gita che si può dividere in una parte alta bellissima e rimarchevole e in una parte bassa “di trasferimento” (dal Talarico in giù), dove non si può pretendere più di tanto…
Con la strada si guadagna un po’ di spostamento, circa un chilometro, ma ben poco dislivello. Poi si cammina un quarto d’ora (presto di più…) e si mettono gli assi.
Neve ottima grazie alle nuvole vagabonde che, se nascondono parte del panorama, mantengono la neve al meglio.
Dopo il colle Lausa e dopo il traverso, messi i ramponi a superare la parte più ripida, molto dura. Portati gli sci in spalla sin al colletto sotto la cima che abbiamo raggiunto poi a piedi.
La discesa è molto bella su pendii piecevoli, a volte sostenuti. Passato il Talarico, il tutto diventa un divallare sfruttando le tracce meno sfondose, ma con il ricordo della parte alta decisamente ‘di classe’.