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Il divertente itinerario descritto ci permetterà di pedalare nel versante boscoso del Monte Ubione che fa da spartiacque fra le Valli Brembana e Imagna: la sua grande croce, a mt. 895, domina, offrendo una bella panoramica sulla pianura.
Arrivando da Bergamo, attraversiamo Sedrina e passiamo sotto il viadotto dirigendoci verso Ubiale (mt 378). Lasciamo l’auto nel parcheggio proprio a fianco della chiesa (nella piccola piazzetta della chiesa fontana) e andiamo verso Clanezzo per Via Europa; seguiamo il corso del Fiume Brembo, con andamento sali scendi, lungo la poco trafficata strada che conduce a Clanezzo. All’incrocio, prima della chiesetta, curviamo a destra in Via S. Gottardo e allo stop successivo ancora a destra in Via L. da Vinci. Al termine della strada asfaltata, prende il via una piccola sterrata che, da subito, si inerpica con alcune rampe molto impegnative, nell’ombra del fitto bosco (al primo bivio a sinistra). Dopo alcuni faticosi tornanti, un tratto pianeggiante permette di riprendere fiato per affrontare l’ultima parte che ci porterà all’inizio del sentiero; una freccia metallica indica il percorso con segnavia CAI n° 571. Spingiamo la bici un paio di minuti poi, tornati in sella più avanti, vediamo un tubo in ferro scoperto che corre sul sentiero; poco dopo siamo ad un evidente incrocio, dove, abbandonate le indicazioni CAI proseguiamo diritti in piano. Continuiamo lungo lo stretto, ma liscio tracciato, (ignorare il bivio a destra) che inizia a salire ma, solamente in un paio di occasioni, obbliga a mettere i piedi a terra. Pochi minuti con la MTB a spinta conducono alla base di un muraglione, in parte franato, per riprendere il sentiero marcato CAI; sfioriamo una costruzione semi diroccata (km. 6,3 – ore 0,50 – disl. mt. 390) ed un caratteristico bacino dell’acqua (non più in uso) posti sulla dorsale e continuiamo diritti. Alcuni pezzi ciclabili, alternati con altri brevi a piedi, ci portano in una macchia erbosa dove passiamo a fianco di un capanno da caccia, posto sulla dorsale; poco più avanti, guardando in alto davanti a noi, vediamo la parte terminale che porta in vetta e la grande croce metallica che la sovrasta. Quando il sentiero si inerpica bruscamente, è consigliato lasciare la bicicletta, (non sono assolutamente pedalabili la salita e la discesa sul versante opposto) e, a piedi in una decina di minuti, raggiungere la cima del Monte Ubione a mt. 895, da dove si cattura un vista panoramica: sulla pianura, sulle Valli Brembana e Imagna. Abbandoniamo i segnavia CAI, infilandoci a destra nel bosco, in leggera salita, tagliando il versante della montagna, alla base della parte sommitale, alternando tratti ciclabili e divertenti con altri a piedi (in totale circa 5 minuti). Superati in discesa alcuni gradoni rocciosi (sotto una piccola vasca per il recupero dell’acqua) rimaniamo sul tracciato principale che, con fondo veloce e senza sassi, passa sotto una teleferica di legno e sbuca in un praticello, con al centro un capanno da caccia, in Loc.tà Passata. Proseguiamo diritti, in leggera discesa, sul largo tracciato, sfioriamo una casa isolata e passiamo alla base di un traliccio; improvvisamente il sentiero diventa ripido e, zizzagando in un prato, ci porta alla piccola e caratteristica Fraz. Final a mt 632 (km. 9,1 – ore 1,15 – disl. mt. 483). Perdiamo quota scendendo sulla mulattiera che, in alcuni tratti, è da affrontare con molta attenzione, per poi diventare pianeggiante e veloce. Superiamo una casetta e una valletta, solitamente asciutta, situata in una stretta curva e, dopo pochi metri, abbandoniamo repentinamente l’itinerario che termina a Sopracorna, scendendo decisamente a destra. Passiamo vicino ad un secolare castagno, arrivando ad una grande vecchia casa, dove imbocchiamo il sentiero che piega a destra in discesa, con a lato una staccionata in legno. Al termine di essa, girando a sinistra, andiamo ad incrociare una sterrata che attraversiamo e proseguiamo ancora a sinistra, in discesa, raggiungendo l’arrivo di una teleferica. Curviamo a destra sul percorso, pressochè pianeggiante, fino ad alcuni gradini, dove teniamo ancora la destra, passando nel prato sotto ad una grande casa coloniale, isolata. Superato un piccolo ponticello in legno, scendiamo su una ripida stradina cementata che ci porta a Bondo (mt. 336); a questo punto non resta che scendere fino allo stop e girare a sinistra, ripercorrendo a ritroso la strada fatta all’andata, concludendo così rapidamente questo particolare itinerario. Buona pedalata e buon divertimento.
- Cartografia:
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana