Note
Storico
6.3Km
La parete è imponente ma la via è stranamente mai esposta. Ambiente quasi dolomitico che asciuga abbastanza velocemente.
La via è attrezzata a chiodi alle soste e lungo i tiri (radi, più abbondanti solo nei passaggi più difficili).
Materiale: 12 rinvii e una serie di friends dal 0.3 al 3 BD.
Martello consigliato per ribattere i chiodi e per eventuali problemi.
750-800m di via, max V+
Avvicinamento
La via è attrezzata a chiodi alle soste e lungo i tiri (radi, più abbondanti solo nei passaggi più difficili).
Materiale: 12 rinvii e una serie di friends dal 0.3 al 3 BD.
Martello consigliato per ribattere i chiodi e per eventuali problemi.
750-800m di via, max V+
Due possibilità:
- dalla valle di Orto di Donna (consigliato): parcheggiare presso il rifugio Donegani e da li procedere per Foce Siggioli (circa 40 minuti). Scendere la via ferrata (molto ripida) e portarsi all'attacco della parete nord (circa 1 ora e 45 dal parcheggio). Così facendo il rientro sarà più breve: dalla foce Giovo si scenderà verso il versante di Orto di Donna, raggiungendo quindi per via di cava il posto dove è stata lasciata la macchina.
- da Ugliancaldo, dove si può trovare un piccolo agriturismo e un bar, prendere la stradina per la cava fino alla sbarra. (La strada è vietata ma per gli operai generalmente non fanno storie). Dalla sbarra c'è circa un'ora di avvicinamento percorrendo la strada per la cava alta fino alla base della parete. In questo modo è poi necessario però in discesa risalire alla Foce Siggioli e scendere la ferrata per tornare all'auto.
Descrizione
- dalla valle di Orto di Donna (consigliato): parcheggiare presso il rifugio Donegani e da li procedere per Foce Siggioli (circa 40 minuti). Scendere la via ferrata (molto ripida) e portarsi all'attacco della parete nord (circa 1 ora e 45 dal parcheggio). Così facendo il rientro sarà più breve: dalla foce Giovo si scenderà verso il versante di Orto di Donna, raggiungendo quindi per via di cava il posto dove è stata lasciata la macchina.
- da Ugliancaldo, dove si può trovare un piccolo agriturismo e un bar, prendere la stradina per la cava fino alla sbarra. (La strada è vietata ma per gli operai generalmente non fanno storie). Dalla sbarra c'è circa un'ora di avvicinamento percorrendo la strada per la cava alta fino alla base della parete. In questo modo è poi necessario però in discesa risalire alla Foce Siggioli e scendere la ferrata per tornare all'auto.
L’attacco si trova a desta di una placca liscia e dovrebbe essere segnata con un cordino logoro attaccato ad un chiodo.
- L1 – Salire in diagonale per 3-4 mt. a dx la paretina puntando il chiodo prima dello spigolo, oltrepassando lo spigolo senza alzarsi troppo (1 chiodo subito dietro lo spigolo). Continuare verso sx, risalendo le rocce, fino ad arrivare a un diedrino con strapiombo, passarlo in placca a sx, chiodo, e poi a dx in breve alla sosta (III , IV ; ± 3 chiodi ; ~ 40mt)
- L2 – Salire dritti e poi continuare verso dx lungo una rampa inclinata sino ad un terrazzino sotto una fascia strapiombante. Fermarsi prima di entrare nel canale a dx (dove inizia la Biagi Nerli Zucconi). S2 su 2 chiodi posti sulla sinistra insieme a 2 fix smartellati. (III ; ~ 30mt)
- L3 – Seguire la rampa erbosa verso sinistra sino ad un dietro (la rampa continua), salire il diedro, continuare lungo la rampa superiore fino ad un albero. S3 su albero. (II , III ; ± 2 chiodi ; ~ 50mt)
- L4 – Seguire ancora la rampa, salire un piccolo diedro, saltare la sosta su 3 chiodi, proseguire lungo la rampa, salire altro piccolo diedro, quindi aggirare da sx un pilastrino con spaccatura rotta, sostare appena aggirato il pilastrino. S4 su 2 chiodi. (II , III ; ± 4 chiodi ; ~ 50mt)
- L5 – Salire sopra la sosta, spostandosi verso sx ed entrare nel canale, proseguire fino alla sosta ben visibile all’inizio del camino (strozzatura). S4 su 2 chiodi. (IV , III ; ± 3 chiodi ; ~ 40mt)
- L6 – Superare la strozzatura verticalmente, uscendone sulla dx su una rampa detritica, proseguire lungo facili rocce (difficile proteggersi) obliquando progressivamente verso sx, fino ad arrivare accanto alla base del camino. S6 su 1 chiodo ed una piastrina. (IV , III ; ± 2 chiodi e friend; ~ 55mt)
- L7 – Proseguire nel camino (molto stretto all’inizio) con difficoltà sostenute, sino ad arrivare ad una terrazza detritica con la scritta “Lotta Continua” (percorrere il camino senza uscirne). S7 su 2 chiodi sotto la scritta Lotta Continua. ( IV+ ; ± 6 chiodi ; ~ 40mt)
- L8 – Salire il camino/diedro di dx, quando il camino si apre ci sono 2 opzioni: a) salire il camino fino in cima, vincere la placca e tornare a sinistra; oppure b) salire il camino e abbandonarlo per un ramo secondario che va a sinistra (scelta migliore) che con un passo di V- e poi altri passi di V porta dritti alla sosta del camino chiave (qua NON si torna a sinistra). S8 su 2 chiodi. (IV+ , V ; ± 5/6 chiodi ; ~ 50mt)
- L9 – Si sale il grosso camino di destra fino a quando diviene strapiombante, spostarsi a dx per uscire con passo atletico (azzerabile) (2 chiodi che fanno fare un po’ di Z alle corde) per uscire su rocce più facili. Continuare a salire rocce facili fino alla sosta. S9 su 2 chiodi. (IV , V+ ; ± 4 chiodi ; ~ 40mt)
- L10 – Continuare senza via obbligata per rocce abbastanza semplici puntando la sommità del primo pilastro (prima dx, poi sx, senza via obbligata, spostandosi verso sx per poi arrivare da sinistra alla sosta con la scritta “Potere alle masse”. S10 su 2 chiodi. (III , IV ; ± 1/2 chiodi, utili alcuni friend ; ~ 55 mt)
- L11 – Proseguire a dx su terreno facile fino alla base di un diedro erboso molto verticale. S11 su 2 chiodi, uno difficile da utilizzare perchè piantato molto profondamente. (III ; ± 1 chiodo ; ~ 30mt)
- L12 – Salire il diedro (Fessura diedrica) lungo la parete di dx per qualche metro, poi rientrare nel diedro e continuare diritto fino alla sosta, che è poco prima dell’uscita dal diedro, sopra un piccolissimo terrazzino. S12 su 3 chiodi. (V+ ; ± 6/7 chiodi ; ~ 30mt)
- L13 – Obliquare a sx per facile rampa fino all’imboccatura di un camino. Sosta da allestire. (III , ; ± 3 chiodi ; ~ 30mt)
- L14 – Entrare nel canale camino a sx ed iniziare a salire il camino senza lasciarlo fino a sostare su un sasso nel centro del canale. S14 su 2 chiodi. ( III , IV ; ± 3/4 chiodi ; ~ 40mt)
- L15 – Continuare a salire il camino articolato, inizialmente leggermente a dx, ma rientrando subito, senza prendere la variante a dx. Sotto una strettoia alzarsi 3-4 mt per andare a trovare la sosta a sx. S15 su 2 chiodi. ( IV ; ± 3/4 chiodi ; ~ 40mt)
- L16 – Continuare a salire il camino senza abbandonarlo, con bella arrampicata. Salire 5-6 mt. in opposizione sino ad una spaccatura stretta con terrazzino tra le pareti ed un tratto verticale /strapiombante sopra. S16 su 2 chiodi distanti, uno si vede male, sono dentro la parete a sx della spaccatura. ( IV ; ± 4/5 chiodi ; ~ 40mt)
- L17 – Salire sopra la sosta con bella arrampicata atletica in opposizione, superare il tetto sovrastante, uscendo a dx, passi protetti da 2 chiodi sotto il tetto e 2 sopra, proseguire senza mai lasciare il camino. Quando questo termina, per terreno facile portarsi a dx alla selletta tra pilastro e parete di uscita. S17 su 3 chiodi. ( V , IV , II ; ± 6/7 chiodi ; ~ 55mt)
- L18 – Attaccare lo spigolo verticale sopra la sosta, spostarsi subito a dx per entrare in un canalino con all’inizio una piastrina (che noi non abbiamo utilizzato), salire il canalino, portarsi progressivamente verso sx, poi salire un diedro con lama a dx con passo atletico, per uscire su un terrazzino dove sopra si trova la sosta. S18 si 2 chiodi. ( III , IV ; ± 3/4 chiodi ; ~ 25mt)
- L19 – Dalla sosta spostarsi a dx e risalire un diedro articolato fino ad uscire su terreno facile che porta alla cresta. S19 su spuntone appena sotto la cresta, su terrazzino. ( III, IV , III ; ± 4/5 chiodi ; ~ 50mt)
La via è stata salita la prima volta il 2 ottobre 1940 dai milanesi Oppio e Colnaghi su un itinerario percorso in parte dai fratelli Ceragioli.
La prima ripetizione è del 1956. La prima solitaria è di Dolfi sempre nel 1956.
La prima ascensione invernale è di Rulli, Sorgato, Zaccaria nel 1962.
La prima ripetizione è del 1956. La prima solitaria è di Dolfi sempre nel 1956.
La prima ascensione invernale è di Rulli, Sorgato, Zaccaria nel 1962.
- Bibliografia:
- guida dei monti di italia alpi apuane
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