E finalmente si chiude il conto!!! Questa volta fatta come piace a me: partendo da sotto (da Puy) e compiendo tutta la traversata (da punta Charrà fino alla Grand Hoche). Come detto partendo da Puy bisogna seguire il sentiero per madonna della sanità e di lì per il colle della mulattiera. Di lì ho percorso un tratto di ferrata fino al secondo canale, dove c’era la vecchia ferrata che porta diettamente in cima alla Charrà: se già la ferrata per il passo della sanità è abbastanza devastata (addirittura spit di ancoraggio del cavo divelti), quella per la cima è davvero al limite del percorribile, non per le difficoltà (che sono minime, è una noiosa camminata su sfasciumi ripidi con qualche beve saltino in roccia) ma per la certezza di far cadere pietre (a causa dell’instabilità del terreno e della qualità della roccia) che vanno a schiantarsi proprio dove passa la ferrata sottostante, quindi secondo me è assolutamente da evitare con persone sotto. Dalla cima sceso al Paso della sanità e di lì ho attaccato la cresta ungherini: a dire la verità me la ricordavo più difficile, in realtà si scala poco e si traversa molto, pur restando sempre sul filo. Grazie mille a giacca e soci per aver allestito la sosta dal secondo torrione: comoda e sicura. Con una corda da 60m si arriva fino all’intaglio col torrione successivo, probabilmente con una da 30 si arriva fin sotto al diedro iniziale e disarrampicando un po’ si riesce comunque a scendere alla selletta. Dal terzo torrione sono sceso a dx (vecchissimo bollo rosso e ora ometto), fino ad una cengia appena accennata sulla sx che permette di scendere dal torrione (passaggi sul II+, possibilità di una doppia). Ultima parte facile fino al colle d’Arbour, quindi per sentiero fino alla guglia omonima, poi Grand Hoche e Rocca dell’Aquila (ormai qui le difficoltà sono solo più escursionistiche) e discesa verso il Rey salendo ancora il torrone della Roche de la Garde (max I/II-). Dal Rey per tornare a Puy bisogna prendere il sentiero che scende a Beaulard (parte dal “ciabot” dietro al rifugio), quindi con qualche saliscendi fino a Pleynet, Refour e di lì all’auto, per un totale di 16 km e ca 1700m D+.