Materiale occorrente: 2-3 fettucce, 11-12 rinvii
Via su granito eccezionale, decisamente fotogenica per l’ambiente, i movimenti e i panorami. Un po’ disomogenea per quanto riguarda la difficoltà (primo tiro con difficoltà secondo me di 6b+/6c con due passaggi in A0 (Cercansi liberatori, secondo me la difficoltà dovrebbe essere intorno al 7a/b di aderenza). Secondo tiro di 6b, poi le successive lunghezze scendono sino al quinto e al quarto grado, seppur sempre su un granito di una bellezza impressionante. La prima , seconda , terza e sesta lunghezza sono fantastiche. La chiodatura è sullo sportivo andante.
(Seguono ancora 4 tiri sempre da 50-55 m. – tutti – di roccia bellissima, peccato che la pendenza è talmente esigua che il secondo può camminare tranquillamente. Non consigliati , pochi spit , uno, due per tiro, soste su uno spit solo. S.10, sosta su spuntoncino, poi breve trasferimento a sinistra – 6 m. – Ultimo tiro 2-3 spit, passaggi di 4°, 60 m. )
Accesso: La via non è nel settore nordovest, che ospita un sacco di altre, bensì nel settore est, situato proprio in fondo al pianoro. Prende il sole sin dal principio della mattina. Possibilità di attrezzare altre vie sulla sinistra. Usare discrezione per non incappare in “quiproquo” con l’ente parco…
Imboccare la mulattiera per il rif. Questa e al secondo tornante entrare nella pietraia sottostante le evidenti placche. La via si svolge appena a sinistra della cascata di destra (cordino arancione al primo spit, alto.)
Tra la S.4 e la S.5 c’è un “ameno ruscelletto” ottimo per dissetarsi.
Alla S. 7(termine della sezione più interessante) si può scendere comodamente a piedi sulla sinistra.
Macchina fotografica consigliata.
Dedicata a tal Giovannino Massari, che nell’estate 2011 ha rinchiodato la falesia dei Quarzini, stravolgendo di sua esclusiva iniziativa alcune vie preesistenti, senza dimostrare eccessivo rispetto per il lavoro fatto da chi in quel posto era arrivato sedici anni prima di lui.