Al dislivello nominale occorre aggiungere quello generato dai numerosi saliscendi, nonche' quello necessario per portarsi al rifugio Monte Barone (ulteriori 600m), se si parte da Le Piane
Anche se non frequentissimi, i segnavia bianco/rossi permettono di mantenere la direzione.
Gita adatta agli amanti della solitudine e delle zone poco frequentate, ovviamente sconsigliata nel caso di poca visibilita'
Dal rifugio necessarie 4,30 ore per A/R. Ulteriori 3 (sempre per A/R) se si parte da Le Piane
Arrivando da Milano, Autostrada Genova - Gravellona Toce fino a Ghemme, quindi Romagnano Sesia e Serravalle Sesia, Crevacuore e poi come da precedente percorso.
Da Le Piane inizia il sentiero verso sinistra indicante Monte e Rifugio Barone (sentiero G8). Si entra per un tratto nel fresco bosco, per poi uscire in prossimità di alcune baite per addentrarsi nel selvaggio vallone racchiuso tra Monte Gemevola e Punta Pisavacca, che forma delle suggestive gole con ruscelli e cascatelle. Si contorna il vallone con un tratto pianeggiante, e poi si riprende a salire incontrando due fontane poco prima del bosco dove si trova il Rifugio Casa Forestale. Il sentiero continua a destra, in ripida salita sino a guadagnare la dorsale sovrastante, dalla quale appare l’imponente mole del Monte Barone. Si prosegue in costa verso sinistra, per poi iniziare un lungo traverso verso nord che porterà al Rifugio Monte Barone, già visibile.
Si tagliano le pendici del versante ovest di Punta Pisavacca dapprima bel bosco poi su terreno più aperto e selvaggio. Un tratto più roccioso e potenzialmente pericoloso con neve e ghiaccio, è stato attrezzato con funi e cavi e gradoni rocciosi. Superato questo tratto si entra nel pendio erboso a breve distanza dal rifugio 1587 m.
Alla sinistra del rifugio si stacca il sentiero G12, che contornando la base del Monte Barone in evidente salita “chiarisce” immediatamente il tipo di gita che si sta facendo. Si superano quindi alcune spallette ed i relativi valloncini arrivando in breve, con mezzacosta in piano, al modesto fabbricato dell’Alpe Solivetti (1672 slm), che si raggiunge dopo un piccolo guado con cascatelle.
Attenzione: poco prima del guado si trova l’ultima fontanella disponibile
Superatolo, il sentiero prosegue in saliscendi in direzione SO raggiungendo l’ampia sella erbosa dove si trovano i ruderi dell’Alpe Campo (1680 slm). Si trascura la diramazione per l’Alpe Navagli proseguendo a destra, sul prato, quasi per la linea di massima pendenza, fino ad individuare il segnavia, che si raggiunge in breve. Da qui in avanti la progressione avverra’ quasi esclusivamente “a vista” dei segnavia, essendo il sentiero praticamente assente.
Dopo una lunga alternanza di magri pascoli e macchie di rododenri che rallentano alquanto la marcia si giunge in vista del Bivacco Lavazzola (1702 slm), solitario punto d’appoggio per chi intraprende escursioni nella zona.
Si lascia a valle il bivacco, immettendosi sul sentiero G1 che conduce alla Bocchetta di Valfinale (1740 slm). Sfortunatamente dopo poche decine di metri non sono piu’ riuscito ad individuare i segnavia, per cui ho guadagnato il crinale tra il Vallone del Rio Confienzo, tributario del Sessera e la valsesiana Val Barbina con percorso libero, raggiungendolo leggermente a Est della bocchetta vera i propria.
Ritornato al bivacco e osservando il percorso di salita, anche su percorso libero, puo’ essere utile considerare come riferimento, la piccola pietraia che si trova ai piedi della bocchetta.
Per il ritorno al rifugio, armarsi di pazienza per le continue risalite fino all’Alpe Solivetti
- Cartografia:
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Carta dei sentieri-BIELLESE nord orientale-Foglio 1
Scala 1:25.000