Cima nata da un errore di sentiero… ma che meraviglia! Non avendo alcuna informazione in merito, ma solo l’immagine reale davanti agli occhi di una bella montagna innominata, sono salita per amor di vetta alla ricerca del percorso migliore (quello di cresta, per me) sperando di non incappare in difficoltà superiori alle mie intenzioni. Lunga cresta rocciosa molto frastagliata, l’ho percorsa quasi integralmente fino ad un intaglio. Da lì, prima cercando di aggirarla a destra per un canalino (mmmh…), quindi a sinistra (meglio), sono arrivata alla base del salto che sale alla vetta bifida. Sono salita a quella di sinistra, evitando un passaggio sulla destra (ho scoperto poi sul libro, 6m di III, e che sarebbe stato meglio tirare dritto per cresta fino alla fine). Comunque si tratta di qualche decina di centimetri di differenza tra le due cime. Giornata stupenda, ambiente super! Qualche ferratista straniero lungo di ritorno dalla Benini e una marea di gente ai rifugio Tuckett e Casinei
Per curiosità, leggo sul libro, l’appellativo di “Campanile” è dato dalla vista da ovest.