- Accesso stradale
- in auto sino a San Leonardo
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa ventata
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa ventata
- Quota neve m
- 1300
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Siamo partiti per fare la gita tradizionale, poi mentre salivamo la cresta finale verso la cima abbiamo visto tracce di discesa sul versante nord. Arrivati in cima, una rapida occhiata alla cartina e ci siamo convinti a scendere sull’altro versante verso il Col Serena. Salita nel bosco tracciata, richiede un pò di attitudine al “ravanage”, tra alberi e tronchi su pendenze accentuate. Nulla di difficile, solo un pò più faticoso rispetto alla norma. Poi ampi valloni aperti senza grandi pendenze sino all’ultima parte della gita, dove si sale fino a guadagnare la larga cresta che adduce alla cima.
Discesa della prima parte sul versante est su buone pendenze, tenendosi però sufficientemente alti di linea per poter raggiungere il colletto da cui “tuffarsi” sul versante nord verso il Col Serena. Neve bella, anche se già leggermente appesantita dal calore del sole. Una volta passati sul versante nord, 600 m di polvere pura con pendii all’inizio leggermente più ripidi e poi degradanti. Una sciata memorabile. Prima parte del bosco piuttosto rada su buone pendenze e neve ancora bella, poi abbiamo seguito le tracce di chi ci ha preceduto sino ad arrivare al fiume. Costeggiato infine il fiume, quasi sempre in piano, sino al ponte in località San Leonardo, da dove eravamo partiti
Con il socio Andrea, che ringrazio. Dalla cima vista magnifica, con il Velan in primo piano. Sciata splendida, su farina doppio zero e pendii bellissimi per buona parte della gita. Per celebrare degnamente la gita, pranzo alla Maison de La Polenta di Saint Oyen, con consone libagioni.