Materiale occorrente: 12 rinvii, friend BD n°0.2, 0.3, 0.75, 1, 2. Corde 55m.
Una bella linea a sinistra della classica “Le Ruote degli Ittiti”, a cui si può abbinare per trascorrere una piacevole e lunga giornata di arrampicata su questa solare struttura a due passi dal pianoro di Balma Massiet. La via è dedicata all’amico Dino Ruotolo, che firmava le sue gite su Gulliver con il nomignolo “dinoru”, purtroppo scomparso a luglio sul Monte Bianco. Un bel modo per ricordarlo soprattutto a una settimana dall’inizio del settimo raduno “Val Grande in Verticale” a cui Lui aveva sempre partecipato, fin dalla prima edizione.
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
L1-salire il primo muretto compatto portandosi sotto alla fascia strapiombante (roccia rossastra mediocre per circa 7 m dalla partenza, prestare attenzione) che dà accesso al diedro. Superarla e proseguire con arrampicata via via più facile su grosse prese nel diedro fino a sbucare sulla terrazza rocciosa. Non andare alla sosta di sinistra di calata (e sosta zero della “Le Ruote degli Ittiti”) ma proseguire sui gradoni soprastanti (uno spit-fix) fino alla sosta in comune con “Le Ruote degli Ittiti” e che segna l’inizio vero e proprio di tale via. Tiro all’inizio atletico poi su grosse prese. 6b
L2- Invece di salire dritti e un po’ a destra sopra la sosta (visibile chiodo della “Le Ruote degli Ittiti”), ci si sposta nel diedro spaccatura a sinistra (spit-fix visibile). Superato il diedro si prosegue verso sinistra fin sotto i tetti che delimitano lo spigolo di sinistra della parete. Si superano i vari ribaltamenti fino a seguire la più facile rampa rocciosa sempre verso sinistra. Si consiglia di allungare lo spit prima di iniziare a traversare. Alla fine della rampa salire dritti fino al comodo terrazzo roccioso dove si sosta. Tiro che con una serie di ribaltamenti tra i diedri si insinua tra i tetti. 6b
L3-salire sopra la sosta e seguire la bella placca (linea di sinistra, quella a destra è la placca di “Le Ruote degli Ittiti”. Tiro di placca pura. 5c.
L4-superare il diedro fessurato sopra la sosta fino a dove inizia il muro che dà accesso a una grande lama con andamento destra-sinistra. La si segue fino a ribaltarsi con un più difficile passo su un gradino roccioso da cui poi facilmente si perviene alla terrazza di sosta. Tiro inizialmente in diedro fessurato, poi atletico con ostico passo finale. 6a+
L5-salire la placca fino a una stele (usare cautela) e quindi superare il difficile bombamento soprastante, quindi dritti fino alla cengia con ginepri e ontani. Aggirare sulla sinistra la fascia di vegetazione e tornando verso destra salire ancora uno spigolino fino alla sosta. Tiro di placca verticale. 6b
L6-Dalla sosta non salire dritti verso un evidente diedro fessurato appoggiato ma traversare a destra (spit-fix visibile). Superare un gradone e proseguire traversando verso destra (3 spit-fix) fino alla sosta di “Le Ruote degli Ittiti”. Tiro facile di placca. 4c
L7-non andare verso gli spit di destra ma salire dritti superando un primo ribaltamento che dà accesso alla placca muro. Scalarla seguendo la linea degli spit e quindi traversare a sinistra lungo la ruga (per le mani si tiene la ruga alta, per i piedi si sfrutta la cornice bassa) fino a un alberello. Qui salire dritti, prima con un passo più difficile e poi più facilmente si perviene all’ultima sosta di “La Ruota degli Ittiti”. Tiro di muro che segue prima la placca e poi una bellissima e provvidenziale doppia cornice. 6a+
Discesa
Prime 4 doppie su “Le Ruote degli Ittiti”. Alla fine della terza doppia si arriva su una larga cengia (senza sosta) che bisogna poi seguire verso sinistra (faccia a monte) per arrivare alla sosta. Da questa fino alla sosta sopra la placca, quindi calarsi alla sosta S2 della nostra via. Da questa fino alla sosta di calata sulla terrazza rocciosa (1 spit-fix inox+1 spit con placchetta rossa e 1 spit con placchetta rossa sbiadita) e quindi fino alla base.
- Bibliografia:
- AA.VV. "Val Grande in Verticale" - Idea Montagna Edizioni