- Accesso stradale
- Ampio parcheggio a pagamento presso la Diga di Place Moulin
Condizioni eccellenti per questa salita su una delle cime dal panorama piu’ bello delle Alpi.
Partiti dalla Diga di Place Moulin il sabato verso le 11, arriviamo con tutta calma al rifugio Aosta verso le 16:45 dopo aver fatto una lunga sosta mangereccia all’ottimo RIfugio Prarayer e aver affrontato la lunga salita nel vallone di Tsa de Tsan.
Andiamo a dormire molto presto e l’indomani la colazione e’ alle 4. Alle 4.50 partiamo alla luce delle frontali e saliamo i ripidi pendii di sfasciumi che portano alla base del colle della Division. Nel mentre, dobbiamo metterci e toglerci i ramponi due volte per superare altrettanti nevai. Abbiamo qualche altra persona davanti a noi e veniamo tratti in inganno dal punto in cui attaccano le rocce del colle della Division. Ci troviamo quindi impelagati su terreno pessimo e perdiamo una ventina di minuti prima di trovare il varco giusto. Il percorso corretto segue il nevaio fin quasi alla sua fine e ci si infila in una cengia/canalino senza alcuna difficolta’. Sulla cengia c’e’ un sentierino e non occorre arrampicare. Se vi trovate su terreno esposto e su difficolta’ di II/III grado, state sbagliando. Dopo il contrattempo brillantemente risolto da uno dei due soci, giungiamo ben presto alle catene. Grazie alle catene la salita e’ rapida e semplice, benche’ faticosa.
Giunti al colle della Division, optiamo per la salita diretta. Proseguiamo quindi sul filo di cresta su sfasciumi finche’ questi muoiono nel ghiacciaio a quota 3500m circa. Cosi’ facendo si evitano le seraccate del ghiacciaio di Tsa de Tsan. Dopo esserci legati in cordata, affrontiamo quindi un ripido pendio attualmente in neve dura con pendenze a 40/45 gradi. Sbuchiamo in una zona pianeggiante, dove tiriamo il fiato. Seguono dei pendii stavolta abbastanza dolci e, un dosso dopo l’altro, alle 9:10 raggiungiamo l’elementare crestina che conduce sulla piccola vetta. Panorama spaziale su Cervino e Dent d’Herens ma anche su Rutor, Monviso, Bianco, Combin, Dent Blanche, Weisshorn, Corona Imperiale etc…
In discesa, arriviamo fino al pianoro sopra al pendio ripido e da qui pieghiamo a destra. Con attenzione, passiamo in mezzo a due seraccate. Abbiamo dovuto attraversare un solo ponte di neve nel suo punto piu’ stretto, per il resto abbiamo aggirato i crepacci, che comunque sono ancora quasi tutti chiusi (ma attenzione alla consistenza dei ponti di neve! I crepacci sono molto grandi e potenzialmente profondi).
Giunti al colle della Division senza problemi, scendiamo le catene e infine, su terreno veramente friabile e fastidioso, arriviamo al Rifugio Aosta alle 12:40. Dopo una breve sosta, intraprendiamo la lunghissima discesa. Dopo una fermata d’obbligo al Rifugio Prarayer, giungiamo alla macchina stanchi ma felici nel tardo pomeriggio.
Un saluto a Luca, compagno di corso di alpinismo al CAI Ligure nel 2010, incontrato per puro caso al Rifugio Aosta e salito anche lui coi suoi soci alla Tete de ValpellineI
Il rifugio e’ piccolo e piuttosto spartano ma funzionale. Cena e colazione sono ok da punto di vista calorico ma non sono certo un piacere per il palato. Sostanzialmente da rivedere in toto. Lo dico da frequentatore di rifugi alpinistici ben piu’ elevati dell’Aosta, sia al di qua che al di la’ delle Alpi…In ogni caso, il rifugista e’ stato molto simpatico e disponibile.
Abbiamo festeggiato il mio addio al celibato con Luca O, Andrea M., e papa’ (CAI Ligure), oltre a Enrico S., Emanuele P., Gabriele P. e Matteo B. Vetta tentata e raggiunta con Luca O., splendido capo cordata quest’oggi, e Matteo B.
A mio parere, la Tete de Valpelline offre il panorama piu’ bello delle Alpi. Non ci sono confronti che reggano. Grandissima gioia per il mio ritorno sulle Alpi dopo sei mesi di astinenza, e un ritorno ad una grande salita alpinistica classica. Un addio al celibato unico..che cosa volere di piu’? Un ringraziamento sentito a tutti i partecipanti, sia a quelli che sono saliti in cima con me per il loro grandissimo affiatamento, sia a quelli piu’ digiuni di montagna che mi hanno fatto compagnia in quel nido d’aquila che e’ il Rifugio Aosta! Berg Heil!