- Accesso stradale
- Strade perfette
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1700
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Dopo molto girovagare ne la pur bellissima Valle d’Aosta, decidiamo di tornare nelle nostre valli Ossolane. La scelta cade su questa bellissima vetta dal panorama superbo.
Giornata un po’ variabile ,qualche velatura , ma il sole si fa vedere spesso. Un po’ di vento ma nella norma.
Iniziamo a seguire alcune vecchie traccie che poi andranno lentamente a sparire, per cui ritracciamo buona parte del percorso. Siamo gli unici lassù in giornata, e le poche traccie risalgono a molti giorni fa. La neve, abbondante, abbastanza buona per salire, fino al traverso sotto la vetta che per 50-60 metri preferiamo fare a piedi sci in spalla. Nessuna traccia fin qua, tranne la nostra, lo stesso per la ripida rampa finale che percorriamo a piedi , visto che le condizioni del manto nevoso erano un po’ sospette. Nessun problema fino in vetta in un ambiente superbo!
Discesa poi un po varia talvolta su neve trasformata portante, talvolta su neve pesante non trasformata, poi senza storia a scendere dal rifugio fino a Riale.
Do’ 4 stelle per la bellezza della vetta, non per la neve purtroppo.
Visto un gruppo di skialp impegnati in una traversata. Nessun altro in giro.
Viste delle vecchie traccie verso il Corno Brunni e le vette vicine. Traccie molto ardite con passaggi di collegamenti in cresta decisamente difficili e pericolosi. Complimenti ai salitori.