Le relazioni che si trovano su internet sono spesso discordanti su gradi e percorso. In particolare abbiamo perso tempo (ed energia…) sul quinto tiro, perché la relazione che avevamo diceva di evitare la bellissima fessura con cunei di legno sopra la sosta, per andare a prenderne una fuori misura e strapiombante (con un chiodo in bella vista ma difficile da raggiungere) a destra dello spigolo: ne è risultato un tiro assai ostico che ci ha impegnato parecchio, nettamente più difficile e faticoso rispetto a tutto il resto della via. E poi si arriva nello stesso posto dove porta la fessura con i cunei…
Bellissima scalata con il mio amico Pietro che ha “solo” trentun’anni meno di me… Speravamo in una giornata tiepida e invece abbiamo battuto i denti (spirava una tramontanina… e il sole lì arriva solo a metà pomeriggio). Come al solito siamo saliti lenti (colpa anche della variante sopra citata e di qualche dubbio sul percorso dell’ultimo tiro. Arrivati sul terrazzo dell’anticima, essendo tardi e non sapendo dove fossero le doppie di “Nel corso del tempo”, ci siamo calati sulla nord (ci ero già sceso trent’anni fa…) complici le nuove calate a spit e anelli della via Loredana sullo spigolo nord-ovest: abbiamo seguito gli spit della Loredana solo per quattro doppie, poi abbiamo continuato sulla nord per altre tre calate su vecchi chiodi (60 m max).