Qui le difficoltà non sono tano il grado (che si presenta sempre molto contenuto) ma l'ambiente e appunto la roccia molto friabile.
Dal rifugio è ben visibile la via di salita che in 3 tiri, seguendo la fessura centrale, permette di raggiungere la vetta.
Dal rifugio si punta direttamente al pizzo in direzione di una colata detritica, superata la quale si seguono due bolli bianchi sulla roccia che in circa 20 min portano alla base della parete (presenti 2 calate d'emergenza).
La via molto logica segue la fessura centrale della parete che porta fino in vetta. 3 tiri di III / III+ con roccia buona e quasi sempre compatta.
Presenti 3 soste con anelli di calata, il resto è tutto da integrare, noi abbiamo usato serie di friend medi BD fino al 1.
Dalla cima inizia la vera parte alpinistica a cui bisogna prestare molta attenzione per via del fondo friabile e molto instabile.
Dalla vetta si scende seguendo la cresta in direzione pizzo Varrone delle Vacche raggiungendo in breve un grosso spuntone di roccia dove è predisposta una sosta con anello di calata (verificare lo stato, 25m, in basso possibilità di proteggersi dalle eventuali scariche).
Dalla cengia sottostante ci si tiene a sinistra giungendo all’intaglio tra le due cime.
Risalire quindi per qualche metro in direzione Varrone delle Vacche e, aggirando le difficoltà stando a destra, per cresta instabile (sfasciumi) si raggiunge la seconda vetta.
2h dall’attacco.
Infine per facile sentiero si ritorna al rif. Falc.