Via protetta con resinati molto ravvicinati, tipo falesia. Tutte le soste sono da collegare su due resinati. Il cartellone riporta 6a/6a+/6a come difficoltà, noi abbiamo forse suddiviso i tiri in maniera diversa tra S2 e S3, ma la linea è quella. I primi 3 tiri della relazione che segue sono tutti attorno al 6a, a noi il più difficile è sembrato il primo. L4 facile (5a massimo).
L1 placca verticale con alcuni movimenti di equilibrio. Sosta su terrazzino leggermente a sinistra. 6a.
L2 primo passo delicato ottimamente protetto a destra della sosta. Si risale poi in verticale con passi più facili fino ad arrivare ad un terrazzone in corrispondenza dell’intaglio tra i due denti, dove parte anche lo “spigolo sisu”. La sosta si nota chiaramente sulla sinistra su due resinati da collegare. 6a.
A questo punto è possibile proseguire sulla via “La Benza” o “Spigolo Sisu”. Noi abbiamo scelto di proseguire su La Benza. La via prosegue leggermente sotto lo spigolo, dove si vedono i resinati. Volendo è possibile fare un breve tiro di collegamento per portarsi alla S2 di La Benza che si trova dietro allo sperone su abbiamo appena fatto sosta. Noi non l’abbiamo ritenuto necessario, ma volendo si può fare.
L3 ci si porta sull’itinerario della Benza con facili passi verso i resinati che stanno sulla placca lungo lo spigolo. La linea segue un traverso ascendente verso sinistra per poi risalire alcuni passi un po’ più delicati di placca leggermente strapiombante ma facile fino alla sosta su terrazzino su due resinati da collegare. 6a.
L4 per facili risalti fino a una sosta, questa volta collegata con catena ed anello di calata. 5a. A questo punto si può lasciare la corda a questa sosta e salire fino in cima al dente per godersi il panorama.
Discesa in doppia.
Alternativa 1) calarsi lungo la via andando prima a S3, poi S2, e poi a terra. In questo caso non c’è anello di calata e le soste non sono collegate. In questo caso bisogna scendere verso sinistra, viso a valle, per la prima calata.
Alternativa 2) Scendere seguendo la verticale diretta dall’ultima sosta. Una ventina di metri sotto si trova un’altra sosta in una nicchia, questa volta collegata con catena ed anello di calata. Noi abbiamo scelto questa soluzione. Probabilmente questa è la S2 di Cesira. Da questa sosta con le mezze da 60m si arriva alla base. Altrimenti si fa un’altra calata in una sosta non collegata sempre sulla verticale diretta. L’importante è non perdere di vista la linea dei fittoni quando ci si cala, e ad una sosta si arriva sicuramente.