Dalla cabane du Velan ci si porta sul ghiacciaio di Tseudet fino all’anfiteatro roccioso del colle omonimo. In buone condizioni di neve ci sono alcuni canali che raggiungono la cresta o il colle stesso e che possono essere risaliti facendo però attenzione alle eventuali scariche. L’alternativa più sicura è invece quella di risalire il pendio nevoso/detritico che porta alla sella che precede il Petit Velan 3201 mt. Dal Petit Velan si scende fino il colle di Tseudet per cresta con alcuni passaggi delicati. Dal colle si prosegue in direzione dei Dents de Proz che vanno saliti direttamente per cresta con passaggi sempre più aerei. Per la discesa dal second dente di Proz è necessario fare una doppia su spuntone. Dall’intaglio la cresta ora prosegue su terreno più facile e non obbligato che con roccia scistosa (fare attenzione se c’è qualcuno davanti o dietro) porta fino alla punta a quota 3488 mt. Da qui si scende facilmente all’intaglio successivo da dove si risale, tenendo sempre il filo di cresta, la punta a quota 3565 mt con passaggi aerei e verticali ma su roccia solida. Dalla vetta sempre per cresta ma adesso meno verticale si raggiunge l’Aguille du Velan 3634 mt attraversando tratti di roccia mediocre. Dalla cima di scende all’intaglio, si supera un breve passaggio su placca che conduce ad un altro intaglio dove la cresta si fa nevosa. Da qui per filo si raggiunge la calotta sommitale ed in breve la cima del Velan 3708 mt. Discesa per la via normale sul ghiacciaio di Valsorey fino al col de la Gouille dove si scavalca la cresta omonima per raggiungere il ghiacciaio di Tseudet e da lì, senza più difficoltà, al rifugio.