Dal parcheggio si segue lo sterrato che, superata una sbarra, si inoltra in un fitto bosco. Superato il bosco, si esce nella piana di fronte al monte Costone. Si può arrivare al rifugio seguendo il tracciato della sterrata (più lungo) oppure seguire il tracciato del sentiero, che si tengono più sulla sx, per arrivare al Colletto di Pezza 2102m, ove sorge il rifugio Vincenzo Sebastiani, del CAI di Roma (13 posti letto più 3 nel locale invernale).
Dal rifugio occorre arrivare al segnale trigonometrico, ben visibile a pochi metri dall’edificio, e da lì salire sulla larga cresta che porta in vetta al Costone, sormontato da una croce metallica ben visibile da lontano. Si scende lungo l’ampia cresta che conduce al colle dell’Orso 2203m (attenzione alle cornici!). Dal colle si prosegue a salire per arrivare su punta Trento e Trieste, a poca distanza (facile). Occorre a questo punto superare un traverso un po’esposto su un ripido canalone. Con neve non ben assestata conviene evitare di passare per tale canalone, restando invece sull’esile filo di cresta, facendo attenzione alle cornici. Si perviene così al monte Bicchero e all’omonimo colle. Da lì si raggiunge il colletto dove ha inizio la lunga cresta per i monti Cafornia e Velino, divisi da una selletta e da una cresta. Entrambe le vette sono sormontate da grandi croci metalliche. Ritorno per la via di salita. Occorre risalire tutte le punte, con rare eccezioni, a seconda delle condizioni della neve. Calcolare 1h30 – 2h per il rifugio Sebastiani e 4h dal rifugio alla vetta. I tempi possono variare molto in base alla qualità della neve. Occorre inoltre prestare attenzione alla lunghezza dell’itinerario, di circa 25km A/R. E’ pertanto consigliabile pernottare all’ottimo rifugio Vincenzo Sebastiani, aperto tutti giorni d’estate e su prenotazione nel weekend e nelle festività nei restanti periodi.