Itinerario logico, difficoltà costanti su tutta la via.
Materiale in loco 3 max 4 chiodi a tiro, soste a chiodi. Portare Friend misura media max 3 Camalot, nut. Eventuale martello e chiodi. Alcune clessidre.
Avvicinamento in circa due ore dalla capanna Trieste. Considerare circa 10 tiri dalla cengia.
L1: salire in verticale a destra della sosta posta circa al termine della cengia su una fessura nerastra che conduce sotto uno strapiombo a tetto (10 m., 5°+), che si supera a dx (chiodo). Si prosegue in leggera diagonale a dx, fin sotto un altro strapiombo (chiodo con cordino) dove è possibile traversare a dx. Si sale in diagonale a dx per rocce più facili fino ad una terrazzetta erbosa ( dove si sosta (40 m).
L2: fessura giallastra che sale verticale in leggero obliquo a sx. La si sale (2 chiodi) fino all’altezza di un sasso incastrato (5 m., 5°+), si supera e si prosegue per terreno più facile fino comodo terrazzo dove si sosta. (30 m).
L3: si sale verticale un po’ a sinistra (non sfruttura chiodo a sinistra ma proteggersi con friend), poi più verticale fino a due chiodi a destra . Sopra si sale diritti sulla parete strapiombante di roccia in parte gialla, passando a dx di un piccolo tetto e poi, sopra di questo (passaggio di forza) (VI-). Si incontra un sosta, si può proseguire su fessura proteggibile a friend fin sotto ad uno strapiombo su cengia (sosta su tre chiodi 35 m).
L4: Si raggiunge la base della fessura in verticale , salendo poi verso sinistra superando alla fine uno strapiombo, immediatamente a sx del tetto , oltre il quale il terreno si fa meno impegnativo raggiungendo una sosta. Si può proseguire
in verticale lungo una fessura giallastra fino ad un chiodo, poi su canalino subito a sx dello spigolo ritornando oltre a dx appena possibile per proseguire fino a sosta (due chiodi) da dove è visibile il lungo diedro di uscita in alto.
L5: Facile tiro con itinerario non obbligato fino a raggiungere verso destra la cengia (sosta su cordone, grossa clessidra)
L6: si traversa per 20 m a destra la cengia fino a sosta su chiodi.
L7: Si sale in diagonale a dx per rbuone prese fino alla base di una fessura più netta che si rimonta sempre il leggero obliquo a dx raggiungendo un terrazzino sulla liea del diedro soprastante (30 m).
L8: tiro considerato chiave. si parte a sinistra della sosta (un chiodo), su prosegue verso la fessura soprastante (impegnativo), fin sotto a d un tetto dove si traversa a sinistra per buone prese fino ad una cengia. Si prosegue sulla verticale su terreno più appoggiato lungo lo sperone (si può fare sosta intermedia su due chiodi e un friend incastrato) fino alla fine del pilastro verso il diedro su comoda sosta (clessidre + friend) 35 m
L9: Si sale la fessura nel fondo del diedro, appoggiandosi in qualche punto sulla sx ( 5°), osi supera sulla sinistra lo strapiombo che lo chiude ( 2 Chiodi), oltre il quale su terrreo più facile si sosta (25 m)
L10-L11: si prosegue per difficoltà omogenee su due tiri (4+) fin sotto ad uno strapiombo che si evita sulla sinistra dove si esce sul pianoro sommitale (attenzione a non muovere pietre in uscita!!).
Si prosegue un centinaio di metri verso la vetta.
Per raggiungere le doppie, dall’uscita della via a sinistra per sentiero ed ometti fino ad incontrare freccie e bolli rossi e scesi pochi metri si vede il primo anello di calata. Doppie possibilità di esecuzione con una singola corda da 60. Dopo 6 doppie si scende per sentiero e se non presente neve si scende a piedi (altrimenti ancora una doppia su chiodi per raggiungere il sentiero dopo il canale.
- Bibliografia:
- O. Kelemina, Civetta