Bellissima linea di arrampicata artificiale sulla parete che è un po’ il laboratorio per le big-wall degli alpinisti francesi, da qui sono passati tutti… Questa è sicuramente una delle vie più facili della parete, molte protezioni sono in posto: tuttavia non sono da sottovalutare i due grandi tiri in traverso, che aggiungono difficoltà sia con il saccone, sia per togliere le protezioni.
La linea parte dal grosso masso a sinistra, segue una fessura, passa due bombé e sale per una fessura fino ad un bombé a metà parete, lo si passa da sinistra verso destra, e poi dritti. Le soste sono tutte appese, spesso con 4 spit per sosta a partire dalla terza. Molti spit da 8 che girano, ma sembrano ancora solidi. Chiodi in posto ottimi.
Noi eravamo in 3, siamo partiti verso mezzogiorno e abbiamo fissato i primi tre tiri. Per fissare basta una corda da 70 m. Dalla sosta 3 ci si può calare direttamente alla base (completamente nel vuoto) con una corda da 80 metri. Ottimi terrazzini da bivacco alla base, completamente riparati dalla pioggia. Usciti poi la sera del secondo giorno.
Punti critici: al quarto tiro, non sostare sulla bellissima sosta con 4 punti su terrazzino, ma continuare a traversare con gli spit, fino ad un diedro accennato dove si puo’ fare sosta (o continuare ancora due metri). L5, calando il saccone sulla verticale della sosta, abbiamo incastrato la patata in un rinvio (non così grave se c’è solo il saccone, però se c’è il terzo di cordata sopra…).
L6 usare le scarpette, e il secondo segua il saccone, molto facile che si incastri.
Per uscita sulla Derobé, assicurare il primo normalmente; visto che il tiro traversa abbastanza, quando è in alto è meglio se lancia la corda in eccesso direttamente verticalmente sulla cengia per recuperare il saccone (35 m circa).
Come materiale, una serie di friends fino al 2 e nuts, chiodi vari (poche lame, utili grossi V e lost arrow, si fa qualche accopiamento), due cliff per persona.
Con Thibault “piscione” e Antoine “non la renfougne non”, e il saccone Mr Potato, facile da tirare su nel vuoto, più difficile tirarlo sulle placche…
Bella vista sulla scuola di artificiale alla base, e sul settore Hulk in faccia.
A fianco su “pourquoi j’ai mangé mon père” Marion e Vincent “mister A3”, la cordata culturale: loro hanno investito portandosi due libri a testa per passare il tempo in sosta, noi abbiamo preferito portare cibo… Siamo usciti praticamente insieme e ci siamo dati una mano a tirare i sacconi negli ultimi due tiri.
La nostra prima “big wall”, ce la siamo cavata abbastanza bene come organizzazione, qualche piccolo intoppo nel secondo giorno. In più, ci è caduto solo un chiodo ed una maglia, che abbiamo ritrovato alla base!
Alla base, il mio telefono prendeva (operatore free).
Uscita effettuata come responsabile del gruppo Jeunes Alpinistes FFCAM Isère 38.