Arrampicata in sé poco interessante ma su roccia buona e in un quadro spettacolare; assieme alla via d'accesso forma tuttavia una bella gita.
Soste comode ma spesso non ci si sente né ci si vede con il compagno. Esposizione poca.
Attrezzata a spit, chiodatura abbastanza ravvicinata (più distante nel facile) e in buono stato, soltanto le prime 3 soste sono mancanti o presentano un punto solo (rimosse dopo essere state danneggiate dalla caduta di alcuni massi), ma la presenza di alberi permette di fare sosta in sicurezza; da S4 in poi sosta su 2 spit da unire; friends inutili, portare fettucce lunghe e cordini per gli alberi e le soste; rinvii lunghi possono aiutare a ridurre gli attriti.
Esposta a sud, a maggio prende tanto sole a partire dalle 12 circa.
Aperta da Cazenave e Créton nel 1976.
Da La Palud prendere la route des cretes in direzione dello chalet de la Maline. Parcheggiare al belvedere del Maugué (il quarto sulla destra, circa 5km dopo La Palud, piccola scritta in rosso "imbut" sul muro) e dirigersi al varco presente nella recinzione; individuare una scritta sbiadita per terra e prendere quindi a sx (est) per vaghe tracce su frana in direzione di un evidente cresta: la via percorre tale cresta. Seguire il sentiero che passa alla base di una fascia di rocce grigio-ocra fino a superare lo sperone culminante della suddetta cresta dell'Herbetto, punto di arrivo della via stessa; scendere a questo punto a sx della cresta dell'Herbetto per facili roccette ingombre di vegetazione seguendo i bolli color rosso brillante e gli ometti (ignorare vecchi bolli sbiaditi); con diversi tornanti e una piccola risalita (corde fisse) si scende fino ad incontrare una traccia che parte verso est (calate per il settore le mains dans le sel), ignorarla e continuare a seguire i bolli rossi fino a raggiungere e oltrepassare uno sperone roccioso, che costituisce la base della cresta dell'Herbetto. A questo punto si lascia il sentiero (che per facili roccette continua a scendere fino al fiume per raggiungerlo in 10 minuti in un punto poco a valle dello Styx e poi prosegue fino alle prime vie della falesia del Maugué) e si risale brevemente tra la vegetazione sulla destra, fino a individuare i primi spit, posti una decina di metri a sinistra del filo di cresta.
L1 – 4c seguire una larga fessura in obliquo a dx, raggiungere il filo di cresta, oltrepassarlo e sostare (albero);
L2 – 4a salire dei risalti a dx del filo e poi oltrepassarlo e traversare decisamente a sx per sostare su una cengia terrosa (albero o spit+sperone), corta ma attrito notevole;
L3 – 4c ancora a sx e poi dritto su una placca con roccia lavorata molto bella ma purtroppo ingombra di arbusti, poi traversare a dx fino al filo di cresta e sostare sullo stesso in corrispondenza di una sella (alberi);
L4 – 4b superare il filo di cresta traversando a dx per un paio di metri e poi salire alcuni risalti fino a ritornare sul filo di cresta, sosta facoltativa su un piccolo pulpito roccioso oppure proseguire su terreno facile per alcuni metri fino ad una vasta e comoda sella;
L5 – 4c/5a dalla sella attaccare una rampa in obliquo a dx, poi un bel muretto verticale e infine obliquare a sx fino alla sosta sul filo di cresta;
L6 – 4a superare un paio di risalti su facili placche e poi sostare in ampia sella;
L7 – 4a superare una placca sul filo di cresta e poi alcune roccette fino ad un tratto in piano dove si sosta;
L8 – 3+ seguire il filo di cresta, frastagliato ma poco ripido, in un’alternanza di risalti e tratti orizzontali;
L9 – 3+ come L8, fino a sostare ai piedi di un risalto verticale di una decina di metri;
L10 – 4c/5a affrontare il muro verticale un po’ sulla dx (un passaggio un po’ atletico) e poi prpseguire nel facile fino alla sosta.
Dall’ultima sosta salire brevemente fino a reperire il sentiero di accesso alla base della fascia di rocce grigio/ocra e percorrerlo a ritroso fino all’auto, che si raggiunge in 5 minuti.
- Cartografia:
- IGN 3442 OT
- Bibliografia:
- Escalade plaisir - Alpes du sud, Provence (H. Galley - Editions Olizane)