Verte (Aiguille) Arete du Jardin

Verte (Aiguille) Arete du Jardin
La gita
chiara-giovando
5 24/06/2019

Itinerario bellissimo, in uno degli angoli più selvaggi del Bianco. Qui non troverai mai la coda, ma questo lunedì eravamo ben 4 cordate di italiani (tra cui la guida M.Mairati con il cliente Valerio, saliti per la “normale”). Del resto, penso, condizioni buone come queste possono durare una o massimo 2 settimane all’anno; quando arriva la caldazza i canali di accesso diventano secchi e pericolosi , e il Whymper una vera roulette russa…
Noi abbiamo trovato il canale di accesso in neve dura e portante (salito agilmente con 2 picche); sotto la parte rocciosa ci siamo legati; i tiri di roccia per raggiungere la Jardin sono dati di IV grado ma sono rudi e non banali. La roccia è buona ma considerare che noi abbiamo trovato ancora parecchia neve sulla cresta, che aiuta senz’altro a tenere tutto più fermo. Non abbiamo mai tolto i ramponi, e qualche passaggio di dry l’abbiamo scalato usando anche una picca. Il passaggio della strozzatura è facile, ma bisogna togliersi lo zaino per passare. Tutto sommato divertente dai! Materiale in cresta praticamente non se ne trova, quindi occorre buon “fiuto”, ma seguendo la logica del “facile” e della “arete” non si sbaglia…Usato una serie di friend BD fino al 2, cordini, viti non indispensabili (io non ne ho usate, ma Dino sì, una sotto la Jardin in un traverso ghiacciato con expo Nord).
Dopo la Jardin le difficoltà a mio parere mollano, ma bisogna fare i conti con l’esposizione e le crestine nevose in neve inconsistente (sempre stando alle condizioni da noi trovate, di innevamento ancora abbondante). Dalla vetta della Rocheuse, una doppia da 40 mt circa porta al colle, e da qui si raggiunge facilmente la cima della Verte (20 minuti), priva di cornici e non particolarmente affilata.
Le doppie dal Whymper (forse una ventina…non so , ho perso il conto!!) le abbiamo iniziate alle 17, dopo aver atteso al colle che il canale andasse un po’ in ombra. Scelta azzeccata, perchè non abbiamo visto cadere tutta quella roba cui accenna Marcello Ricotti (forse un caso? non saprei); ma così facendo al rifugio ci siamo rientrati in nottata. A ognuno la sua strategia… e la sua tempistica.
Il gestore del Couvercle è un tipo estroso e gentile; al rifugio siamo stati bene, nessuna critica.

Esperienza grandiosa condivisa con Marco Berra , Dino e Marco Bagliani, saluto e ringrazio tutti!

e per me ora sono 65/82…!

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