Se percorso nel periodo estivo, considerare una quantità d'acqua molto abbondante, in quanto il clima è molto caldo e secco.
Dalla piazzola del parcheggio prendere il sentiero numero 9, chiamato Teide-Pico Viejo-TF-38 e segnalato con placchette verdi poste sulle pietre. Il sentiero lambisce i confini della immensa colata generata durante l’eruzione del Pico Viejo del 1798, aggirandola a nord-ovest. Dopo un tratto in discesa, si entra nel bosco di pini canari, e si incontra una pista forestale. Poco oltre a destra il sentiero finalmente inizia a salire nel vallone del Pico Viejo. Si sale su sentiero spettacolare, di fine detrito delimitato da pietre risalendo un avvallamento con dei cespugli di vegetazione. Raggiunta una conca superiore, la vegetazione sparisce e lascia spazio a fini detriti di antiche colate laviche. Ora la salita dopo un tratto pianeggiante diventa più faticosa e ripida. Ci si sposta sul versante meridionale della montagna, dove il terreno diventa molto faticoso in quanto la polvere ora è poco compatta. Poi il sentiero piega ad est incominciando a salire sul ghiaione instabile del pendio occidentale. Si raggiungono così due piccoli crateri chiamati “narici del Teide”, dai quali si è generata l’ultima eruzione dell’isola nel 1978. Dopo un breve traverso verso est si riprende a salire in maniera decisa, in corrispondenza del congiungimento con il sentiero 23, proveniente dalle Roques de Garcìa. Ora il terreno diventa un po’ più solido e meno faticoso, si attraversa la zona del Pico Viejo con più vegetazione, e tra zone ghiaiose alternate ad altre rocciose, si continua a contornare la montagna verso est, fino a giungere in prossimità di un colletto.Da qui in pochi minuti verso sinistra, attraversando una pietraia e poi seguendo il filo della facile cresta, si giunge in cima al Pico Sur 3106 m, la seconda cima del Pico Viejo spostata verso sud. Qui l’interesse non è la cima in sè, ma il vasto altopiano che delimita il bordo meridionale del cratere, che poi precipita di colpo sulla caldera sottostante.
Ritornati al colletto precedente, si continua lungo il sentiero in diagonale in direzione della mole del Teide, fino a poco prima del pianoro detritico di color arancione. Qui una traccia piuttosto marcata anche se non segnalata, piega verso sinistra, e si porta sul bordo del cratere sul versante est, e con un ultimo strappo tra detriti si giunge in cima al Pico Viejo 3135 m. Spettacolare la vista del parco e della cima del Teide.
Per la discesa ci sono alcune possibilità:
– dal percorso di salita
– dal sentiero n.23 che si incontra nei pressi delle Narici del Teide; opzione inizialmente redditizia perchè molto diretta lungo la colata lavica di fine detrito e che permette di evitare un lungo tratto di polvere rispetto alla via di salita. Poi però si deve fare i conti con un tratto di strada sterrata di 5 km circa, che sbuca sulla carretera TF-38 al km 0 (vicino al bivio per il Parador Nacional); da qui per tornare all’auto occorre seguire la strada verso ovest per 2 km.
– per un sentiero non segnato, che si incontra superare le Narici del Teide. Di non facile individuazione ma segnato con ometti, scende lungo la colata fino quasi al parcheggio, dove il sentiero n.9 ormai al suo termine. Questo permette di ridurre sensibilmente lo spostamento.
- Cartografia:
- mapa del Parque Nacional del Teide, disponibile nei centri informazioni di El Portillo e del Parador, Kompass - Teneriffa
- Bibliografia:
- Varie guide in tedesco