- Accesso stradale
- Ok
Saliti come da itinerario per il sentiero 9 e scesi per il n.28 che incrocia il n.9 a quota 2750 circa nei pressi delle Narici del Teide e sbuca sulla strada asfaltata vicino a Boca Tauce. Per raggiungere la vetta del Pico Sur conviene restare sul sentiero n.9 sino a dove si incontra, sulla sx salendo e oltre q.3050, una traccia non indicata ma evidente che punta alla cresta, che altro non è se non il bordo del cratere del Pico Viejo. Si segue una delle diramazioni del sentierino tendendo a sx e, raggiunta in breve la cresta, si vede finalmente la punta del Pico Sur a sx e quella del Pico Viejo più lontana a dx. Seguendo qualche ometto su agevole pietraia si arriva al vasto pianoro di vetta con due piccole elevazioni sulla sx, entrambe contraddistinte da ometti, la prima di qualche metro più alta della seconda, quest’ultima si trova proprio sull’estremità del cratere che precipita per 300 m. quasi verticalmente! Tornati sui propri passi, si continua sul sentiero 9 fino a dove questo inizia a scendere marcatamente. Qui lo si abbandona a favore di una traccia sulla sx che si mantiene qualche metro sotto il filo di cresta e in breve si intercetta il sentiero che con un paio di saliscendi conduce in vetta al Pico Viejo (grande ometto e libro di vetta). Se si segue questa opzione, non si incontra l’immissione del sentiero n.23 proveniente da Cañada Blanca (El Parador) nel n.9. Noi avevamo già scartato a priori l’idea di tornare per il sentiero n.23: avendo già percorso 10 km sull’asfalto nella gita all’Alto de Guajara, non ci andava di ripetere l’esperienza! (dal Parador al Mirador de Chio ci saranno almeno 8 km di asfalto se non di più, al momento completamente inevitabili dato che la pista/sentiero che corre parallela alla strada fino a Boca Tauce e che parte poco sotto Cañada Blanca è chiusa per lavori di ripristino). Facendo l’anello per il sentiero n.28, un po ‘ di asfalto lo si fa lo stesso, però “solo” 2-3 km! Il sentiero n.28 consente comunque di vedere bene i due piccoli crateri detti Narices del Teide e di scendere su un traccia inizialmente molto remunerativa (ripida e su sabbia, dove si “tallona” bene) che però sfocia in una sterrata molto sinuosa e che sembra non finire mai. Alla fine abbiamo “tagliato” sulla lava evitando qualche centinaio di m. sull’asfalto, i fuori sentiero sono assolutamente proibiti ma non ne potevamo più! Non vi è possibilità di seguire tracce diverse da quelle consentite e/o indicate da segnavia, laddove sono ancora visibili vecchie tracce, sono sbarrate da massi e la cartina messa a disposizione dal Parco non le indica.
Ambiente superlativo e sterminato, l’altopiano solcato dalle strade asfaltate consente di viaggiare per km e km nella roccia lavica ad una quota media sui 2000 m. Inquietante la voragine visibile dal Pico Sur. Un po ‘ meno felice la situazione sentieri, che non sembrano pensati a misura di escursionista, a noi è sembrato che basterebbe proprio poco a creare percorsi ad anello senza costringere chi cammina a tornare per lo stesso sentiero o a “sciropparsi” le meravigliose carretere asfaltate! Il dsl. del giro descritto è sui 1250 m. per venti km. abbondanti.
Con i3fili. Incontrate solo tre persone in tutto il giro e nessuno in vetta. Altra giornata di sole a palla, stavolta con meno nubi alle quote intermedie e migliori panorami, brezza fresca in alto.