Il periodo autunnale è sicuramente il migliore per questo itinerario, in modo da evitare le classiche nebbie del periodo estivo. Sentiero comodo fino al Rifugio Amprimo, poi si inizia a salire più decisamente verso il Toesca e proseguendo alle spalle per il colle del Sabbione.
Quando si è in vista di due alpeggi sulla destra, il sentiero da seguire è quello ottimamente ritracciato nel 2008 per la Porta del Villano. Si addentra in uno stretto valloncello davvero stupendo, con percorso sempre sostenuto, fino appunto alla Porta del Villano.
Qui si deve reperire una stretta traccia che taglia il pendio erboso del versante est del Villano, e va a infilarsi in un canalino di rocce ed erba. Uscito dal canale si segue il sentierino un po’ aereo, per poi piegare a destra su grossi massi e guadagnare un secondo breve canale che porta ad una sella sotto la cima.
Non resta che salire le roccette sommitali, qualche passaggio di I e II ben appigliato, e si giunge sulla stretta cima rocciosa.
Il tratto finale è al limite dell’escursionismo, è sconsigliato a chi soffre l’esposizione o non ama usare le mani.
Discesa delicata ma con calma non si corrono grossi rischi.
Ritornato alla Porta avrei voluto compiere un anello scendendo dal vallone del Gravio per il colle Aciano, ma questo versante era ormai invaso dalle nebbie, e in questi posti perdersi è veramente facile, così ho preferito ritornare sui miei passi.
Gita da non sottovalutare per lo spostamento rilevante.
Praticamente nessuno in circolazione, salvo nella zona dei rifugi, solitudine totale.
Avvistato un branco di camosci ed una bellissima aquila.
Tra qualche giorno i colori del bosco daranno il meglio.
Foto su www.lafiocavenmola.it