Prima salita al Picco S-E di Felice Montaldo con le guide Antonio Castagneri e Francesco Perotti il 4 settembre del 1875. Bella ed Interessante salita su roccia discreta, con itinerario in alcuni punti da ricercare, attenzione alle tracce che portano fuori via.
Utili: una serie di friends, martello per ribattere, eventuali chiodi, cordini e fettucce, corda singola da 70m, se si usano due mezze da 60m (se si è in due cordate) per concatenare le calate fare attenzione che rimangono incastrate.
Da Castello si segue l’itinerario fino al Rif. Vallanta da qui si prosegue in direzione del Gagliardone, a questo punto si scende e si risale nel canalino (da qui visibile). Risalito il canale dirigersi in diagonale a dx e risalire la morena, una volta scollinati proseguire per nevai e massi instabili fino a quando si giunge alla conca sotto le Cadreghe di Viso, da qui si individua facilmente la cengia di salita ed è quella che sale obliquamente a sx a 45°. Seguire fedelmente la cengia tenendosi sempre vicini alla parete, in questo modo si raggiunge l’ampio pendio triangolare di rocce rotte, qui non farsi ingannare dagli ometti che proseguono ma risalire il pendio con percorso tortuoso fino a raggiungere il vertice e superare uno stretto canale. Subito dopo la strozzatura si vede a dx il diedro con il passaggio chiave per nulla banale (noi la sosta a sx di cui parla jorasse non l’abbiamo individuata, per riconoscere il passaggio chiave, per evitare eventuali dubbi, utile portarsi dietro una fotocopia della foto della gita di marcogì del 04-09-11), noi abbiamo usato friends per la sosta ed altri per proteggere sulla linea di salita. Quando lo si supera si arriva ad una spalla con sosta di calata. Da qui si traversa a dx per alcuni metri e si risale dritti il lungo canale di rocce articolate puntando all’insellatura evidente già dal basso un po’ spostata a dx. Si procede per blocchi e gradini, si supera un camino e si raggiunge l’intaglio. Ci si dirige a sx e per cresta e si giunge in cima. Per la discesa si reperiscono le calate incontrate durante la salita.
Dopo il tentativo della scorsa settimana non andato a buon fine per aver seguito segnavia sbagliati e per aver desistito per il sopraggiungere del maltempo ci ritroviamo a Pontechianale per chiudere il cerchio, questa volta in giornata senza bivaccare…salita non banale, ambiente selvaggio, attenzione alle nebbie. Un saluto alle due cordate con cui abbiamo condiviso la discesa. Il mio plauso va ad Anna con cui ho condiviso la salita, lei ha liberato il passo chiave che molti aggirano, per nulla banale se fatto con gli scarponi. Salita da tempo sognata sia da me che da Anna, entrambi volevamo toglierci “questo sassolino dallo scarpone”…