- Accesso stradale
- In autobus a Tschemenoal da PS Martin
Visti l’aspetto decisamente selvaggio del Vallone di Valfredda e le relazioni precedenti ero un po’ pessimista sullo stato del sentiero 5A. In realtà, percorso oggi, il quadro non è così negativo: traccia praticamente sempre presente, bolli abbondanti e ben visibili, niente alberi caduti sul percorso. Arrivati a Louisch Gavene (che la cartina L’Escursionista riporta come Mehrschalpò) l’inversione a “U” del sentiero è ben intuibile e sul masso forse una volta c’era la tacca che la indicava (il ramo marcato che prosegue diritto va invece a ricongiungersi col 6-AV1 per il Colle Pinter). Anche gli attraversamenti dei torrenti sono ben evidenti; sul secondo c’è forse un percorso alternativo a quello bollato, dove c’è un tratto un po’ impervio.
Arrivato al colle ho proseguito per il Corno Vitello; ho perso le tacche del 5A ma poco importa, basta proseguire verso il costone che si ritrova il 5B che porta in vetta.
In discesa, avendo visto sulla cartina quella traccia di sentiero che scende al Lago Perrin e avendo trovato anche il relativo itinerario su Gulliver ho optato per quella via. Dalla vetta si scende ancora sul 5B fino a quando si scorgono, a destra scendendo, degli ometti sul filo di cresta; si raggiungono e un po” a spanne un po’ seguendoli si arriva al colle quota 2891 tra Mont Perrin e Gran Cima da dove si vede il lago. La successiva discesa sembra ormai banale, invece – passato il primo tratto su marcato sentiero detritico – è poi tutta su pietraia. Dal lago discesa sul 13 e poi su AV1 e 11A fino a Champoluc.
Gran bella traversata, peccato solo per il meteo, con velature basse e brezza decisamente fresca in vetta.
Un grazie al sito sui sentieri di Gressoney (“sentierigressoney.it”) per le utili informazioni.
Un caro saluto agli escursionisti incontrati in vetta, una fotografa provetta e tutti gentilissimi e disponibilissimi con le informazioni, merce rara a Ferragosto