- Accesso stradale
- Soliti semafori sul Sempione, parcheggio 5CHF/giorno
Partenza tarda di sabato, una fetta di torta ad Almagelleralp e arrivo al pianoro del rifugio in 2:30h.
Tendato in mezzo alla sassaia di fianco all’Almagellerhutte. Non sicuri fosse ben visto, abbiamo allestito dietro ad un grosso masso sulla traccia per il Sonningpass, trovate una piazzola pronta 🙂
Partenza 4:15 sotto la pioggia, salita come da relazione stando lato Zwischbergen dopo il passo, siamo saliti per i pendii nevosi fino a quota 3600 circa, poi per breve rampa su sfasciume si guadagna la cresta.
Cresta mai troppo difficile, offre una scalata divertente e continua, tutta in scarponi e slegati, come quasi tutti. Nel caso si volesse, si può proteggere praticamente ovunque.
Crestina nevosa in buone condizioni, me l’aspettavo più affilata. In vetta alle 8:15, in mezzo alle nubi e con vento patagonico.
Discesa per la normale: a circa 100 m dalla vetta c’è una lastra di ghiaccio vivo che si evita con un breve tratto lungo la parete (ripido).
La parte più pericolosa e impressionante è in basso, quasi ad Hohsaas, con dei buchi impressionanti quando si pensa che il ghiacciaio sia finito.
Da Hohsaas a Saas Grund a piedi, tagliando nel vallone glaciale su sfasciume per non risalire 70 durissimi metri: idea di merda, meglio andare a prendere il sentiero.
Una dozzina di persone sulla cresta, normale affollatissima.
Ritorno a Saas-Almagell in autostop, dato che gli autisti di bus svizzeri sono tutto tranne che cordiali e disponibili…
Con Magno, gran socio.