- Accesso stradale
- Parcheggio a sx del campeggio, sentiero subito a sx, non puntare alle case.
Concordo con la relazione di Marcello e Stefano che abbiamo incrociato venerdì pomeriggio, aggiungo qualche dettaglio personale.
La salita si può dividere in tre parti: primi 6 tiri su roccia discreta senza particolari difficoltà, unito L1-L2. Da L7 a L14 abbiamo fatto fatica ad individuare 8 tiri (sia in salita che in discesa) e siamo saliti prima unendo L7-L8 e poi in conserva lunga protetta fino a S14. Terza parte la più interessante. L15 il più fisico della via, ben proteggibile ma verticale e non facile sfruttare il diedro, trovato più duro di L20. L17 ha il grado obbligatorio, più delicato che fisico. Su L18 bisogna allungare il più possibile e sdoppiare le corde per non trovarsi con un tiro corda insostenibile. L20, diedro verticale ma ben sfruttabile con i piedi, finito il diedro ancora qualche passo atletico su buone lame. Gli spit ed i cordoni addomesticano molto la salita, sia per la roccia che in basso è poco adatta a protezioni veloci (solo i chiodi tradizionali andrebbero bene), sia per la facilità di individuare la linea di salita. Solo da L15 friends e nut diventano necessari e si fa qualche run-out se non si hanno dei doppi delle misure intermedie. Attenzione al solito a cosa si tira, nella parte alta di L15 è partito un bel macigno.
Le calate sono molto lineari, sembra quasi che le soste siano state disegnate per la discesa. Confermo che la parte centrale è ideale da scendere su una sola mezza.
Avvicinamento sulla ‘ferrata’ vecchio stile su cui conviene proteggersi, expo notevole. Bivacco/Rifugio molto accogliente con 25 posti letto, acqua abbondate a poca distanza sopra e sotto. Segnale telefonico (TIM) praticamente sempre presente.
In cordata con il sempre solido Marco. Grazie a Marty, Pippo e Zuc per l’organizzazione e la compagnia.