L’itinerario è facile, ma richiede condizione di neve sicura soprattutto dalla quota 2550 mt. della spalla ovest e fino al “traverso” in discesa (val d’Ayas) successivo al canalino del Colle della Portola.
Ramponi necessari, molto utile la piccozza. (tratto EEA)
Accesso auto:
E’ necessario avere due auto una parcheggiarla prima a Lignod (Vald’Ayas), l’altra a Promiod (Valtournanche), località di partenza per completare la traversata.
L’itinerario e diviso in sezioni:
1 – Dal parcheggio del paese di Promiod si entra nel paese (cartello Zerbion e superata una fontana (freccia gialla su un muro) si imbocca un breve tratto di sentiero, che permette di sbucare sulla strada interponderale, la si segue, addentrandosi nel valloncello fino a un evidente bivio (quota 1730 mt.) si prende la diramazione di dx (salendo) che scende leggermente e guada il torrente Promiod.
Da qua si segue la strada che si inoltra nel bosco di conifere fino alle baite Francou (2035 mt), a cui ci arriva dopo aver raggiunto un ampio plateau in cui la strada sembra voler piegare in direzione sud; in realtà costeggia il plateau, e con un tornate (generalmente nascosto nella neve) ritorna in direzione nord-est, verso una baita-alpeggio (auto panda seppellita nella neve); attraversato questo punto si arriva a un’evidente palina che indica il Col della Portola (in realtà l’altra indicazione per la spalla ovest è stata spezzata…).
Si segue l’indicazione “mancante” prendendo la direzione sud-est e quindi inerpicandosi nel bosco in cui si trovano subito i bolli gialli (su albero). Dopo questo tratto si sbuca sulla ampia dorsale-plateau dello “spallone” ovest dello Zerbion. Da qua in modo evidente lo si percorre finché si restringe. In base alle condizioni (neve dura o ghiaccio, ecc.) si affronta la cresta a piedi o con i ramponi e con un ultimo ripido strappo si guadagna la punta.
2 – Da qua è ben evidente il percorso, che si snoda sulla cresta nord fino alla rocciosa antecima (che copre la visuale del Colle Portola). Si percorre con grande attenzione sul “filo”, rimanendo leggermente sul versante della Valtournanche: la cresta è molto facile e bella, ma non bisogna sottovalutare (“nivologicamente”) le belle insidiose cornici che aggettano sulla Val d’Ayas e i ripidi pendi, della Valtournanche (placche, lastroni….). Si scende superando alcuni saltini rocciosi molto brevi fino all’antecima che si costeggia fedelmente alla base dello spuntone roccioso, aggiratolo, si risale brevemente verso il filo di cresta (senza raggiungerlo: cornice) e si scende rapidamente (la cresta si allarga notevolmente) in direzione del Colle Portola, che ora è ben visibile grazie anche un orrido traliccio e alla consueta palina indicatrice.
3 – Dall’evidente intaglio si scende un breve canalino (35° gradi “grassi”). E con traverso si punta all’evidente pianoro in direzione nord-est. Qua bisogna prestare attenzione alle cornici spesso presenti che ricoprono le rocce che sovrastano l’intaglio del canalino e il pendio successivo che si attraversa (forse è meglio scendere dal canalino più a valle e poi tagliare, cessata un po’ la pendenza, verso nord in direzione Barmasc, evitando, così, il traverso.
Da qua il sentiero prosegue nel fitto bosco (mulattiera in cassata, fino a un evidente pianoro (palina), si prosegue sempre in direzione nord est fino a pervenire agli impianti di Barmasc, da qua su sentiero (1a) o tagliando per pendi e boschina in direzione sud-est, si arriva a Lignod (1630 mt) e si recupera l’auto lasciata in precedenza.
4 – Variante anello (In caso di cattive condizioni o poco sicure dell’ultimo tratto dal Colle Portola si può ritornare sui propri passi (Valtournanche) piegando in direzione nord-est per incrociate la strada che proviene dal Col di Biera e la si segue fino pervenire al bivio della andata (quota 1730 mt.) compiendo, così, non una traversata ma un anello).
- Cartografia:
- I.G.C. n. 5 1:50.000