Pur essendo una via di sviluppo limitato ha tutti gli ingredienti di una via invernale. Un primo tiro in stretto canale con incastri di corpo e picche, un secondo tiro ravanoso su pendii nevosi divisi da fasce rocciose e un ultimo tiro di dry tooling duro.
L1: Si attacca il canale salendo i primi facili metri fino a quando si stringe diventando un budello roccioso. Qui le difficoltà aumentano e in mancanza di innevamento sufficiente si incontra un passaggio di M5. Si continua ad incastri di picche e corpo fino a dove il canale torna ad allargarsi, sostando sotto la banda rocciosa di sinistra su spuntone (S1, M4+, 50m).
L2: Si supera la banda rocciosa sulla destra della sosta uscendo sul pendio nevoso soprastante. Qui si obliqua verso sinistra puntando all’evidente camino ostruito da grossi blocchi, che si raggiunge con un passo difficile a superare la seconda banda rocciosa. Sostare nella nicchia a sinistra su spuntone (S2, 70°, passi di M4, 50m).
L3: Affrontare direttamente il camino salendo in verticale fino a dove la progressione è sbarrata da un masso strapiombante. Portarsi dunque sulla destra con movimenti delicati e sormontare il masso. Traversare verso sinistra e infilarsi sotto al masso successivo, sgusciando nello stretto buco e raggiungendo un esile ponte di roccia che collega il groviglio di massi con la parete posteriore. Affrontare verticalmente la placca (lasciato un Bong che permette di azzerare parzialmente il passo) che si trova sull’altro lato del masso con difficili passi di dry tooling fino a guadagnare l’uscita e la cima della seconda torre dell’Ongania (S3, M5+, 20m).
Da qui si può continuare lungo la cresta Ongania (3 lunghezze più tratti in conserva) oppure calarsi da una delle vie di roccia della seconda torre.